Trofeo Rockit 2012, il vincitore è Nicolò Carnesi

Battuti gli Offlaga Disco Pax per un pugno di voti

Nicolò Carnesi ha battuto gli Offlaga Disco Pax nella finale del Trofeo Rockit 2012
Nicolò Carnesi ha battuto gli Offlaga Disco Pax nella finale del Trofeo Rockit 2012

Sono stati attaccati fino all'ultimo, ma alla fine l'ha spuntata Nicolò Carnesi, che ha battuto gli Offlaga Disco Pax per 15 voti. E' lui il vincitore del Trofeo Rockit 2012.

Un successo insperato per Carnesi, che al primo turno dichiarava di accontentarsi di una salvezza tranquilla. Non sono valsi a nulla gli appelli di Max Collini e soci in versione 100% Offlaga Disco Pax.

Nicolò Carnesi ha vinto con "Mi sono perso a Zanzibar", nella quale canta anche Brunori SAS, a sua volta vincitore della scorsa edizione del trofeo con "Lei, lui, Firenze".

Guarda com'è andato tutto il Trofeo Rockit 2012

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L'articolo Trofeo Rockit 2012, il vincitore è Nicolò Carnesi di Marco Villa è apparso su Rockit.it il 2012-12-27 11:30:19

Tag: trofeo

COMMENTI (12)

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  • seymour 11 anni fa Rispondi

    ah no, E' brunori!! FAIL

  • seymour 11 anni fa Rispondi

    ma è uguale a brunori...

  • iocero 11 anni fa Rispondi

    i mega-divi offlaga disco pax vi trascineranno a forum per lesa maestà, altro che berluska....

  • lorenzo79 12 anni fa Rispondi

    a me carnesi pare sopravvalutato..il pezzo gira bene, per carità, specie perchè le voci sono 2 e una è brunori..e il popolo di rockit lo ama...

  • gibbone 12 anni fa Rispondi

    @losthighways
    tu parlavi di alt-j prima, non di sigur ros. mi sembra che definire i sigur ros un gruppo indie sia un tantino limitativo.

    comunque io credo che il discorso della musica italiana sia diverso da quello della musica del resto dell'europa. l'italiano, a differenza delle lingue del nord europa, ha una grammatica e delle sonorità che impongono delle strutture melodiche e delle metriche diverse da quelle della musica britannica, islandese, svedese ecc ecc.
    prova a immaginare bjork che canta in italiano e dimmi se secondo te avrebbe avuto lo stesso successo.

    per questa differenza, e anche per una questione culturale, io credo che spesso la musica (di qualità) in italia si sia concentrata, negli anni, molto di più sulla parola e sui contenuti, che sulla musica e sulle melodie.
    ed è proprio per questo che la lingua diventa un blocco per l'espatrio musicale.
    chi all'estero ha voglia di cercare di capire quello che dice un autore italiano?

    e le band così valide che fanno musica in inglese quali sarebbero?
    io penso che davvero valide siano poche, le altre sono molto spesso delle brutte copie di band inglesi. e allora per quale motivo un inglese dovrebbe ascoltare la copia, quando ha già in casa l'originale?

  • elvis.ceglie 12 anni fa Rispondi

    Ulcere di tutti i santi! Marco non ha mica torto. Il punto è che in Italia per sfondare o sei melodico o sei politico, non c'è alcuna possibilità che la sperimentazione passi attraverso i gusti o anche solo attraverso le nostre orecchie. Poche volte c'è stato un interesse massivo per qualcosa di sperimentale, e di fatti questi pochi episodi rimangono i capisaldi della discografia italiana indipendente : Area, Diaframma, CCCP, Almamegretta, Vinicio Capossela, per dirne uno a decennio circa, ma solo a titolo soggettivo ed esemplificativo. Per gli anni dieci, non saprei, siamo solo all'inizio. Magari tra poco Dente e Salmo fanno un super gruppo con Appino alla batteria e Carmen Consoli al basso. Ma anche no.

  • losthighways 12 anni fa Rispondi

    Tu credi veramente che a limitare l'indie itliano all'estero sia la lingua ? l'islandese è più fruibile o sono bjork e i sigur ros ad essere bravi ? Chi sono. Sigur ros italiani, i giardini ? E la bjork italica ? La antolini ? Fra l'altro band italiane che cantano in inglese ce ne sono, e anche valide, ma non mi pare siano mai arrivate al main stage del primavera. Sará un problema di pronuncia.

  • gibbone 12 anni fa Rispondi

    @losthighways a parte che xx e alt-j (in particolare alt-j) vincono senza sforzo il premio di dischi più sopravvalutati del 2012. o quantomeno in italia devono ringraziare dio che il modo ridicolo di scimmiottare le mode londinesi li abbia coinvolti musicalmente. Vedi eserciti di giacche camu, pantaloni candeggiati e dr martens che popolano i loro concerti.

    poi credo che tu sappia che la storia della musica italiana non è paragonabile a quella estera. c'è da sempre un blocco che impedisce la diffusione a livello internazionale: la lingua.
    e questo è un problema che non si risolverà mai. (anche se poi in molti casi non è che sia un gran problema).

  • losthighways 12 anni fa Rispondi

    In effetti l'indie italiano è un culto da Londra ad Oslo passando per Parigi. Nei lavori di gente come Actress...Alt j...Django Django...Get well soon...XX e tanti altri è palese il debito verso Maria Antonietta Ex Otago e Carnesi, che non ha nulla da invidiare a un Patrick Wolf qualunque.

  • gibbone 12 anni fa Rispondi

    @alfio io tutta questa ondata di novità in europa non la vedo e poi noi non siamo europei per niente e far finta di esserlo serve solo a creare prodotti mediocri, almeno musicalmente.

    ps berlusconi medda.