Tutti Fenomeni ha pubblicato oggi TRAUERMARSCH, il nuovo brano in uscita dopo un periodo di pausa. Passo indietro: chi è Tutti Fenomeni? L'ultima volta che ne abbiamo parlato è stata lo scorso dicembre, quando lo abbiamo segnalato tra gli artisti da tenere d'occhio per il futuro della musica italiana. Straniante, scorretto e arrogante, Tutti Fenomeni rappresentava la corrente più interessante e confusa del lol rap. Ma nell'accostarlo a Pippo Sowlo o Garage Gang si intuiva già una volontà di voler far qualcosa di diverso. Ad esempio, se la trap è un linguaggio fondante dei due progetti citati, in Tutti Fenomeni è sempre stata più l'oggetto del discorso che il mezzo con cui affrontarlo.
Il nuovo brano è molto diverso da tutto quello che ha fatto prima, potrebbe esserlo da quello che verrà dopo. Con un testo giocato sulla stranezza e sul nonsense che diventa tesi, Tutti Fenomeni pesca da Battiato e da Mozart, da Chopin e dall'elettro pop romano degli ultimi anni. La canzone (e il il video) mischiano l'occultismo con un'eleganza da stanze vaticane e aule universitarie, il titolo omaggia Wagner e i riferimenti del testo l'800. Praticamente un post de IL DEBOSCIO frullato con il Makatussin, l'esoterismo romano e la sfrontatezza della gioventù che non sa bene quello che sta facendo, quindi lo fa bene. Soprattutto l'immaginario di TRAUERMARSCH è preciso, a fuoco, originale e distorto. Questo è quello che avrebbe potuto fare Young Signorino se non si fosse perso per strada, o se solo fosse stato più lucido nel capire cosa fare. Detta semplice: una figata.
Ma, perchè va aggiunto un ma, non è ancora abbastanza. Gli ultimi due anni di filter bubble ci hanno portato a decontestualizzare ogni nuova uscita per amore del nuovo e della rivoluzione. C'è qualcosa di diverso da quello che sono abituato a sentire? GENIO, SUBITO! Invece no, c'è un mondo di storia prima e di storia che verrà con cui bisogna tornare a fare i conti e relativizzare tutto un po' di più. Perchè quello che conta davvero sono le canzoni, e questa, senza il video e il fascino dell'immaginario, non è sufficiente a gridar gloria. L'immaginario e il video poi sono ovviamente parte di quella stessa caratura artistica delle canzoni, ed hanno un valore culturale che non è solo marketing, ma serve qualcosa di più forte. Questo però è solo un'inizio, e le basi sono incredibili. Quello che c'era prima tanto sta per morire in ogni caso, viva la marcia funebre.
---
L'articolo Ho visto il futuro da vicino (forse) di Vittorio Farachi è apparso su Rockit.it il 2019-07-11 17:26:00
COMMENTI