Il quinto album è ormai alle porte e nell’arco di poco più di un mese il rapper torinese Willie Peyote ci ha fatto già ascoltare due dei singoli di presentazione di Iodegradabile, in uscita il 25 ottobre.
Dopo "La Tua Futura Ex Moglie" arriva oggi "Mango", secondo singolo estratto e tra i brani più intimistici di questo nuovo progetto.
Il singolo è un omaggio al cantate scomparso nel 2014, Giuseppe Mango, un episodio che molti di noi ricordano ancora in maniera vivida: durante un concerto a Policoro sulle note di Oro il cantate interrupe l'esibizione, chiese scusa per poi accasciarsi a terra a causa di un malore.
“Mi tocca sempre molto pensare al modo in cui se ne è andato Mango. In particolare, trovo emblematico il fatto che abbia sentito l’esigenza di chiedere scusa al pubblico per il disagio che sapeva avrebbe procurato con l’interruzione del suo concerto. Questa preoccupazione, questa totale devozione al pubblico e alla musica è la massima espressione artistica a cui si può assistere ed è per questo che ho pensato di omaggiare la sua memoria e il suo esempio in questo brano”
Una scelta di titolo sicuramente forte ma che per Willie ha un significato ben più profondo, legato non solo alle sue personali sensazioni per l'episodio ma anche al modo in cui vive la musica, il suo lavoro. Non è un caso se il pezzo si conclude con queste parole: “Io mi sento responsabile di ciò che scrivo e non vi devo niente in cambio più di ciò che scrivo; non voglio fare il divo però sputo finché campo, finché morirò sul palco, chiedendo scusa, come Mango”.
Willie Peyote è quell’artista che è riuscito dal 2014 ad oggi con il suo modo di fare musica, ad unire la vecchia scuola cantautorale al mondo del rap, mettendo quasi sempre tutti d’accordo; in questo caso specifico la vecchia scuola sembra essere esattamente quella del 1997 e porta il titolo di “Quelli che Ben Pensano” di Frankie Hi-nrg. La denuncia sociale e politica dei giorni nostri tra porti che si chiudono, bocche mute che finanziano l’omertà di chi sta sbagliando, di un futuro che non promette per niente bene, dei meme e di influencers, ricorda una versione aggiornata di quel brano che portò alla ribalta il suo concittadino alla fine degli anni '90. Il flow che percorre l’intero pezzo fa pensare al primo Fibra ma anche a Caparezza, ritmi puliti e cadenzati riempiti da barre precisissime (con schitarrata finale a chiudere).
“Col vezzo di fare gli artisti, perdona la mia ignoranza, anche per voi aspiranti influencers c’è il reddito di cittadinanza?”
Willie non è mai stato più chiaro di così: rimane su un palco per lanciare e lasciare il suo messaggio, la merda che abbiamo intorno va denunciata, l'esposizione sociale da parte degli artisti è necessaria, bisogna muoversi per cambiare qualcosa e la direzione presa non sembra essere per niente giusta (a quanto pare neanche nella musica).
“I Cani hanno inventato l’indie quindi ora lo fanno tutti da cani, però se si svegliasse Battisti li ucciderebbe con le proprie mani.”
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L'articolo Willie Peyote: l'indie lo fate da cani di Redazione è apparso su Rockit.it il 2019-09-25 16:42:00
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