Il 24 novembre all'indomani della presentazione degli inediti di X Factor 2017 Rockit scriveva: "[...] Lorenzo Licitra, il tenorino che può agognare a una nazional popolare vittoria se la finale dovesse essere mandata in chiaro su Cielo allargando il televoto a tutti". Sembra strano che questa mattina quindi molte testate si stupiscano dei risultati della finale, che significa non aver capito poi molto del meccanismo che governa l'andamento di questo talent. Come da nostri pronostici quindi, anche quest'anno la finale di X Factor ha premiato il più nazional popolare, il bel canto, la cover strafamosa, gli occhi dolci, i vestiti che piacciono alla mamma. Da Matteo Beccucci a Giosada, la storia di X Factor è infarcita di questo tipo di vittorie, che come sappiamo non sempre corrispondono poi all'effettiva carriera che i cantanti si ritrovano tra le mani.
La puntata mandata in chiaro quindi non ha sconvolto i risultati finali, bensì li ha solo confermati. Come già avevamo detto in occasione della finale di due anni fa, il campione demografico più diversificato che accede al televoto in queste occasioni restituisce uno specchio di cosa piace all'ascoltatore medio italiano (e sia chiaro che per "medio" si intende "in media", non per forza ascoltatore incompetente o disattento).
È interessante però osservare a partire da questo interessante riassunto pubblicato da Rockol (e alla luce del disco d'oro appena incassato dai secondi classificati Maneskin della squadra di Manuel Agnelli) come il più grosso limite di X-Factor resti quello di non riuscire a vendere la propria musica. Il singolo "In the name of love" è una canzone molto brutta, ci teniamo a ribadirlo, quindi non ci stupisce più di tanto che sia uscito dalla top 100 dei singoli già nella prima settimana (non parliamo neanche della quasi inesistenza nella classifica di iTunes, ma c'è davvero qualcuno che riesce a vantarsi dei numeri minuscoli di iTunes, in un mercato in cui il download a pagamento di musica rappresenta circa il 7% del segmento, contro lo strapotere dello streaming?).
Allora com'è che ha vinto Licitra, con la canzone più debole, punita dalle classifiche, contro un singolo di una band giovanissima che invece è (almeno) disco d'oro? La risposta probabilmente è da ricercarsi nell'ultima esibizione di ieri sera. Nonostante non fosse nella sua forma migliore vocalmente, ieri sera Licitra ha tirato giù il Forum di Assago cantando un medley che parte da "Your song" di Elton John, passa da "Milion reason" di Lady Gaga e conclude con "Who wants to live forever" dei Queen, insomma, la ruffianata definitiva: dalla canzone d'autore per eccellenza, alla regina delle ballate contemporeanee fino alla dimostrazione muscolare necessaria per cantare i Queen, tanto per farla facile.
Tra i flop in classifica e l'esultanza esagerata ("standing ovation!!" cit.) che il pubblico riserva a esibizioni che sembrano gare di sollevamento pesi, la conclusione è che può succedere, per una concomitanza di cause che vanno dal televoto aperto a tutti allo strapotere suggestivo che hanno alcune cover sul pubblico, che in Italia X Factor sia vinto da una canzone dei Queen.
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L'articolo Se la forza di X Factor sono le cover e non gli inediti di Chiara Longo è apparso su Rockit.it il 2017-12-15 10:03:00
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