“A un pesce che esce” è l’esordio sulla lunga distanza di Nino Scaffidi, cantautore siciliano classe 1977 dal talento cristallino e lo spirito nomade.
Dopo varie esperienze in ambito musicale e di scrittura, da qualche anno si occupa principalmente della forma canzone.
Damsiano, sceneggiatore e copywriter, colleziona conchiglie, sassolini cerchiati, gusci di lumache…
“A un pesce che esce”, il suo primo lavoro discografico, è composto da 9 canzoni e 5 frammenti che hanno come tema i passaggi del tempo. Uno spazio di musica, parole e suggestioni che vogliono cogliere quello che è il bambino dentro l'adulto. Il tutto attraverso suoni, fascinazioni, immagini e figure che emergono dallo sfondo; chiaroscuri, abbandoni, fughe, mutamenti, distanze, bottiglie e amori.
Cantautorato purissimo impreziosito da testi e arrangiamenti a dir poco sopraffini, senza dimenticare l’emozionante voce di Nino, con le sue sfumature atipiche e leggermente aspre, come quelle di buon vino ricercato che non tutti riescono a ‘percepire’.
A parlarcene è lo stesso cantautore:
Le canzoni che compongono “A un pesce che esce” sono state scritte nell'arco di oltre dieci anni e leggermente limate prima di essere raggruppate in questo lavoro. A fare da trait d'union ci sono alcuni “innesti” tratti da “Giochi di Fanciulli” di Giorgio Pressburger, una stupefacente opera radiofonica astratta di inizio anni settanta che raccoglie nenie, filastrocche e appunto giochi dell'infanzia. Ci accorgiamo che questi giochi non sono sempre innocenti, anzi al contrario a volte sono perfidi, cattivissimi. Semmai quello che viene rappresentato è il ciclo della vita, con tutte le sue fasi rituali e con la presenza sempre latente della morte. Nelle canzoni presenti nel disco c'è un istinto simile: il racconto dall'oltretomba di “Da Dove Sto Chiamando” e di “Ambarabaciccicoccò”, il gioco d'ombre di “Conchiglia” o le immagini da museo delle cere ne “Le Nozze” sono intrisi di vita/morte e abitano un sistema dove questi due piani sono assolutamente paritetici.
Anticipato dai singoli “Conchiglia” e “Fondamenta Nani” (entrambi accompagnati da due interessanti videoclip), il disco esce ufficialmente il 19 gennaio per L’Amor Mio Non Muore - Dischi, sala d’incisione completamente analogica e ruspante etichetta discografica ubicata nel cuore dell’Emilia Romagna, a Forlì.
Registrato da Roberto Villa (che ha curato anche la produzione artistica) e Franco Naddei, “A un pesce che esce” è disponibile su compact disc oltre che in streaming e in digital download sulle principali piattaforme di smistamento digitale.
Un grande album di cantautorato artigianale, come quelli che si facevano una volta, per scaldarci il cuore aspettando la stagione più fredda dell’anno.
A un pesce che esce
Nino Scaffidi
Descrizione
Credits
Nino Scaffidi - testi, voce, chitarra classica
Federico Fantuz - chitarra Elettrica
Diego Sapignoli - batteria e percussioni
Giacomo Toni - fisarmonica e pianoforte
Enrico Farnedi - tromba, flicorno
Achille Succi - clarinetto, clarinetto basso, clarinetto contrabbasso
Giuseppe Franchellucci - violoncello
Maria Maddalena Tumedei - cori
Sara Montanari - cori
Laura Zoli - cori
• Produzione artistica di Roberto Villa
• Musica e testi di Nino Scaffidi.
• Arrangiamenti di Roberto Villa
• Registrato negli studi de L’ Amor Mio Non Muore - Sala d'Incisione Forlì, Italy da Franco Naddei e Roberto Villa.
• Missaggio a cura di Daniele Marzi (Marzi Recording Studio Riccione)
• Master di Ivano Giovedì (Waveroof Studio Castel Bolognese RA )
• Pubblicato da “L’ Amor Mio Non Muore – Dischi "
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