Bloody Route/From the country where women are older than God è un lavoro che occupa lo spazio di 90 minuti di musica. Che segue a ritroso il viaggio dei migranti verso l' Europa. E lo fa mescolando linguaggi e fondando un sistema in cui poter farli confluire. Riconoscendo il sintomo di una rivoluzione, di un cambiamento del nostro stesso sangue. Vedere le nostre Radici arrivare dal mare in cui nel tempo abbiamo combattuto, perso eserciti e confini, arroccato le nostre speranze e fatto svanire la nostra negritudine arcaica, scuote e cambia il nostro modo di esistere.
Ci insegna a sperare e riscopre legami oscuri. Ci avverte sulla fragilità delle identità nazionali, sull'ipocrisia dell'appartenenza razziale, sull'inutilità della repressione e sulle mancanze di cultura e conoscenza che noi, in maniera del tutto criminale, abbiamo coltivato. Lo fa senza esotismi e citazionismi sterili di melodie simil africane e ritmiche ternarie. Lo fa senza la retorica del buon selvaggio, ma attaverso il riconoscimento del cuore di tenebra che ci portiamo dentro.
Come un seme di un fiore antico, questo progetto è rimasto sepolto da molta Terra, da urgenze espressive che mano mano si avvicendavano e bruciavano la loro impellenza. Ma non ha perso vigore, anzi si è rafforzato. Mentre la condizione dei migranti dall'Africa verso l'Europa degenerava innescando rivoluzioni intere, la stessa idea di produrre un disco, un brano musicale un set di musica improvvisata è diventava obsoleto ed inutile.
Si necessitava un cambiamento radicale delle strategie, per poter andare nel profondo di quello che sentivamo, era necessario scardinare le proprie sicurezze e debellare le proprie conquiste. Siamo disarmati di fronte ad un'affluenza costante di forza, di vita e di pensiero altro che sbarca da navi disastrate, che viene vessato dalla sua stessa volontà di essere plagiato dal modello occidentale alla deriva...Si costruisce la nuova Europa e così il nuovo Mondo, giorno dopo giorno, senza coscienza, senza pensiero, ma un divenire inarrestabile che cambia e modifica la nostra cultura, la nostra economia, il nostro gusto, le nostre educazioni.
Abbiamo deciso allora di mettere insieme un sistema in cui la narrazione è fondante. Un viaggio che parte dalle nostre città, viste come di solito non vogliamo vederle per arrivare al cuore, alla culla, alla madre...Il cuore di tenebra che si annida in tutti noi, che ci rende fratelli. Che spazza via le differenze, e prepara il terreno per l'indignazione e la rivolta. Un'appartenenza archetipa che si risveglia nei flussi continui sulle nostre sponde, che resiste alle violenze, le discriminazioni, che si fa portatore di dignità in un Paese che oramai non riconosce più neanche se stesso.
Abbiamo utilizzato un sistema organico di improvvisazione strutturata, maturando in tal senso una profonda consapevolezza della necessità di mantenere libero il coinvolgimento emotivo e privandolo degli stereotipi delle esecuzioni senza rete. Dodici partiture, dodici quadri che segnano il foglio su cui sono scritte come se segnassero le nostre coscienze. Una musica collettiva. A firma di una consapevolezza oramai raggiunta.
In nome dello sforzo che si è fatto per liberarci dalle consuete alchimie musicali, abbiamo deciso di non produrre fisicamente un disco, un cd, ma di consentire gratuitamente il download di tutto il materiale. Pevedendo solo la donazione libera come possibilità retributiva. Tuteliamo il nostro materiale con Creative Commons, in modo da chiarire che nessuna forma di tutela lucrativa viene messa in gioco.
Lo abbiamo fatto perchè convinti che un nuovo Mondo è possibile, che altre vie sono praticabili e che di fatto, nessuna forma di controllo è attuabile se si decide di affidarsi alle persone in quanto individui pensanti e sensibili. Fuori dagli schemi di mercato, e fuori soprattutto dal sistema di informazione malato che ci circonda.
The Bloody Route - From the country where women are older than God
Noise of trouble
Descrizione
Credits
NOT
The Bloody Route
From the country where women are older than God
Urban warriors
Survivors
The place of stolen dignity
Interlude (Asking For Peace)
Slaves of Western Weakness
Future in the past
Desert of dreams
Without families
All things fall apart
Honor
Rituals
Born in captivity (Colonialism phase 2)
Marco Colonna: Sopranino Sax, Baritone Sax, Bb clarinet, Bass Clarinet, Tenor Recorder, Graphic Scores
Caludio Martini: Soprano Sax, Tenor Sax, Bassoon
Luca Corrado: Bass
Cristian Lombardi: Drum
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