Un disco battagliero fin dal titolo, che si apre con una dichiarazione presa dal Manifesto del Futurismo di Filippo Tommaso Marinetti, contenente un invito ai giovani a prendere il potere e a "consumarlo", lezione che poi sarà fatta propria dal punk e che la band ha voluto fare propria, come rivolta all'immobilismo che contraddistingue il nostro paese.
Ed è proprio il punk la maggiore influenza dei No Strings Left, come genere musicale, come urgenza espressiva e con etica "Do It Yourself";
il disco infatti è stato interamente realizzato dalla band nel proprio project studio con registrazioni di getto per portare l'ascoltatore in una dimensione quasi "live" più vicina alla band e alcuni campionamenti vocali, quasi fossero dei dialoghi cinematografici, che si intervallano tra le composizioni oppure rumori di fondo provenienti da un campo di battaglia.
"La Prise De La Bastille" non è però un concept album, ma una raffica di canzoni ad alto tasso energetico...

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