Dio c’è era la scritta che negli anni Settanta-Ottanta si leggeva sui cavalcavia delle autostrade e sui muri di alcune periferie cittadine italiane, opera di zelanti pusher che in questo modo annunciavano la loro presenza operativa in quella porzione del territorio.
Un'espressione su cui in tanti ci siamo interrogati nel corso dell’adolescenza e che si presta a interpretazioni variegate, tanto suggestive quanto surreali.
I Numero6 l'hanno scelta come titolo del loro nuovo lavoro, in uscita su etichetta Urtovox/Audioglobe il 12 ottobre, a due anni di distanza dal fortunato I Love You Fortissimo.
Quarto di una serie che comprende anche Iononsono (2003), Dovessi mai svegliarmi (2006) e l’Ep Quando arriva la gente si sente meglio, il disco contiene tredici canzoni scritte da Michele “Mezzala” Bitossi, responsabile anche della produzione artistica insieme a Tristan Martinelli e a Ivan Rossi, che si è occupato anche delle registrazioni e dei missaggi.
Dio c'è rappresenta il punto di arrivo di un percorso artistico iniziato dal gruppo quasi dieci anni fa. Un percorso consapevole, il cui frutto più significativo è stata la creazione di un suono riconoscibile e peculiare,
qui ulteriormente affinato. Se i binari su cui si snoda, infatti, sono in buona parte quelli di I Love You Fortissimo, la sfida – raccolta e superata – è stata quella di sviluppare gli aspetti che in quella prova erano rimasti in qualche modo incompiuti.
E allora ecco che accanto alle melodie, da sempre fulcro delle composizioni dei Numero 6, il gruppo asseconda un approccio più istintivo all’arrangiamento e alla registrazione dei brani. Ciò ha fatalmente portato ad una naturale revisione delle intenzioni iniziali: si è quindi passati dalla volontà di realizzare un album compatto composto di soli pezzi veloci ed elettrici, all'inserimento di qualche ballata, cosa che ha comunque mantenuto inalterate quella tensione e quella
ruvidezza che caratterizzano l'intero lavoro.
Per una volta calatosi (quasi) completamente nel ruolo di cantastorie moderno (pur non rinunciando in toto ai “flussi di coscienza” che da sempre ne caratterizzano il songwriting) Michele Bitossi, per i testi di Dio C'è, si concentra sul rapporto a due, sul tradimento e i relativi sensi di colpa, sul coraggio e sul tempo che passa. Autobiografico? In parte. Sincero? Sicuramente.
Forte di una speciale alchimia tra i diversi membri che rende il processo creativo fluido ed armonioso, il gruppo ha deciso di lasciare immutato il team di lavoro del disco precedente, con Ivan Rossi in cabina di regia col doppio ruolo di fonico e di produttore artistico.
Oltre a Michele Bitossi (autore di testi e musiche), i Numero 6 sono Pietro Bosio (basso), Federico Lagomarsino (batteria, percussioni), Tristan Martinelli (chitarre, bassi, pianoforti, arrangiamenti, cori) e Stefano Piccardo (chitarre, cori).
Al disco hanno anche partecipato Colapesce, Une passante, Giulia Sarpero (Kramers), Autobam, Ivan Bert, Cosimo Francavilla, Jacopo Ristori, Damiano e Stefano Cabrera.
Dio C'è
Numero6
Descrizione
Credits
I Numero 6 sono:
Michele Bitossi - testi e musiche (voce e chitarra)
Pietro Bosio (basso)
Federico Lagomarsino (batteria, percussioni)
Tristan Martinelli (chitarre, bassi, pianoforti, arrangiamenti, cori)
Stefano Piccardo (chitarre, cori).
Prodotto e registrato da Iva Rossi.
Al disco hanno anche partecipato Colapesce, Une passante, Giulia Sarpero (Kramers), Autobam, Ivan Bert, Cosimo Francavilla, Jacopo Ristori, Damiano e Stefano Cabrera.
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