“Babylon”
NUT è la divinità egizia che mangia il sole al tramonto e lo partorisce al mattino.
“Babylon” nasce e si sviluppa in modo sostanzialmente diverso rispetto all'ep e all'album precedente di NUT; questo perché la formazione della band da tre elementi è passata a due a seguito dell'abbandono del bassista.
Ciò ha comportato, un necessario cambiamento nella modalità di scrittura del disco che, di conseguenza, ha avuto un impatto notevolesulsounddellaband.Perlaprimavolta,infatti, Matteo D'Ignazi ha dovuto prendere in mano la chitarra, lavorare sulla stesura del pezzo e l'arrangiamento;una scelta che si rivelerà, fondamentale per la riuscita del disco.
Altra scelta stilistica importante è stata quella dell'utilizzo della lingua inglese, a differenza dei lavori precedenti scritti in italiano, con lo scopo di facilitare la circolazione del progetto all'estero. Ciò che invece non è cambiata è l'abilità di NUT nel confezionare brani dilatati, spesso caratterizzati da poliritmie e tempi irregolari, da momenti di grande apertura e melodia che si alternano ad altri in cui prevalgono atmosfere più scure ed ombrose. Le radici del suono di NUT vanno ricercate nel post- punk, nel progressive, nel metal più sperimentale, nel post- rock a la Russian Circles.
Il disco è composto da cinque brani più due intro. I testi giocano un ruolo importante e affrontano tematiche quali il senso di identità, il rapporto tra uomo e religione, il rispetto della dignità della persona, il bisogno del ritorno a sé stessi come reazione al peso di vivere.
In fine “Babilonia”, culla della civiltà e centro multiculturale dell'antichità, è stato scelto come titolo perché riassume l'intento della band di sintetizzare in sette tracce tutto quello che è stato fatto finora dando voce a le varie sensibilità che animano la musica di NUT.
Babylon
NUT
Descrizione
Credits
scritto ed eseguito dai Nut, Matteo D'ignazi (batteria e chitarra) Matteo Sciocchetto (voce, chitarra, basso).
COMMENTI (1)
Bravi bimbi! Veramente un ottimo lavoro!!