TESTO
IL ROGO
Ti lascio le mie mani,
t'avvolgano la notte
e pure la mia voce,
ti scosti dalla bruma.
Ti lascerò il mio petto,
che a me non è servito,
Ti lascio le mie gambe
son buone come prima.
Ti lascio la mia pelle,
ricordi a te il mio odore,
se credi, del tabacco
che è acre e sa di buono.
T'avanzo del silenzio,
di quelli che protegge
dalle eco del dolore,
dal soffio del perdono.
Proteggo il tuo castello,
che ho appena ripulito
dal laido rampicante
che se ne è fatto luogo.
Serbandoti il mio amore,
divelto ed infinito,
carezzo le tue lacrime,
ritorno nel mio rogo.
Ti lascio la mia casa,
che casa non è stata
e il vento di pianura
che sciacqua le montagne.
Non son che poche cose,
col sibilo affannato
che è nostro, tra le coltri,
di impudiche vergogne.
Proteggo il tuo castello,
che ho appena ripulito
dal laido rampicante
che se ne è fatto luogo.
Serbandoti il mio amore,
divelto ed infinito,
carezzo le tue lacrime,
ritorno nel mio rogo.
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Premi play per ascoltare il brano Il rogo di OFFICINA FINISTÈRE:
CREDITS
Testo: Francesco Marchetti
Musica: Enrico Vasconi
ALBUM E INFORMAZIONI
La canzone Il rogo si trova nell'album IL GUSCIO uscito nel 2011.
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L'articolo OFFICINA FINISTÈRE - Il rogo testo lyric di OFFICINA FINISTÈRE è apparso su Rockit.it il 2019-12-17 16:26:03
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