ONDE ALFA è il primo full-length di Omid Jazi. Immerso in una campagna modenese dai colori ocra, Omid vede passare i mesi e le stagioni dalla finestrella di quella sala prove che prende il nome di Hot Studio, dove trascorre i mesi nella ricerca del suo linguaggio musicale.
Omid decide di puntare sul suo mondo interiore e di fotografarlo.
Onde Alfa è la chiave di lettura per questo lavoro di tipo scientifico/psicologico, volto alla scoperta di un inconscio collettivo, archetipi, forme universali del pensiero emerse nella parola.
L'album è stato registrato interamente da Omid nel suo Hot Studio con il solo ausilio di un computer: sfatando il mito delle grandi e costose produzioni il musicista suggerisce come metodo il “fai da te”, tramite il quale è possibile con pochissimi mezzi creare un disco in maniera intelligente, il tutto cercando di mantenere un profilo allo stesso tempo ironico e preciso.
Nella veste di produttore e ingegnere del suono Omid ha miscelato l'analogico e il digitale usando gli strumenti che aveva a sua disposizione in studio, da amplificatori Fender dei primissimi anni '60, a tastiere analogiche anni 80 come la Juno6, passando dai più recenti synth/sequencer giocattolo come il Kaossilator Pro, mantenendo una forma e un'identità costanti, composte da suoni frizzanti e di vetro.
In alcuni brani del disco è stato richiesto il prezioso apporto del batterista Federico Alberghini, dei Three In One Gentleman Suit.
Nato a Perugia, poi trasferito a Modena, Omid si avvicina alla musica dall'età di sei anni dopo che il padre, musicista e insegnante di musica, gli regala una tastiera.
Dopo aver militato in diversi gruppi, nel 2009 trova una nuova dimensione musicale e inizia a lavorare come one-man-band, producendo i suoi brani e suonando tutti gli strumenti, compresi synth, sequencer, batteria e basso.
COMMENTI (4)
album incredibile...suona antico, poi moderno...trasporta la mente in mille direzioni, per poi alienarti in una realtà tutta onirica. Bel lavoro, ben fatto, tanta roba!!!
Sono perfettamente d'accordo con Maicol, gli artisti pronunciati da Graziano si contano sulle dita di una mano, ed è un peccato che stia sparendo questo nostro DNA. Apprezziamo molto questo artista. Continua così.
serve a ricordare che, tutto sommato, c'è un modo di suonare "italiano": un DNA che prima o poi scomparirà.
graziani-cuginidicampagna.battisti-morgan....a cosa serve tutto questo?