FUORI IL 29 APRILE “L’ITALIA È FUORI DAL MONDIALE”
TERZO ALBUM DEGLI IRRIVERENTI OSAKA FLU
“Sono un vagabondo e mi fa schifo lavorare”
Esce il 29 aprile su tutte le piattaforme digitali “L’Italia è fuori dal Mondiale”, terzo album degli aretini Osaka Flu, band che negli ultimi anni si è contraddistinta nella scena indipendente italiana per uno sfacciato spirito “pulp rock”. L’album è stato già anticipato dal videoclip di “Gina”, che ha superato le 10.000 views in poco più di una settimana.
Il disco è nato dalla grande voglia degli Osaka Flu di smettere con il lavoro, per tale motivo si sono impegnati come non mai. L’album è stato concepito come se fosse l’opera d’esordio: per la prima volta è stato suonato, arrangiato e colorato allo stesso modo da tutti i membri della band. Anche i testi hanno richiesto un lavoro collettivo.
Un disco nella cui fase di produzione non sono mancati momenti di tensione: i membri della band hanno litigato più di una volta durante la lavorazione, cosa che non era mai successa in sette anni.
Il risultato sono 11 tracce irriverenti e piene di rabbia, in nome della libertà musicale e quotidiana: “Lo scopo principale del disco è quello di tenere i giovani lontani dalle droghe. Più ne comprano loro e meno ce n'è per noi”.
L'Italia È Fuori Dal Mondiale
OSAKA FLU
Descrizione
Credits
Musiche : Osaka Flu Testi : Osaka Flu Studio di registrazione : La nostra sala prove Studio di mixaggio: Rooftop Studio Sound Engineer: Paolo Alberta Mastering Engineer : Giovanni Versari Collaboratrice testi: Alicevittoria Berti altri aiuti: Gaia Brilli Collaboratori: Francesco Chimenti, Franco Pratesi, Nicola Mondani, Moreno Raspanti Video Maker : Lightning Multimedia Solutions
Testi
1) Beviti Un Fernet
"Questo è un annuncio di pubblico servizio
Conosci i tuoi diritti, tutti e tre"
l’Italia è una Repubblica
fondata sul lavoro
a meno che tu non sia un operaio
un musicista o un laureato
La sovranità appartiene al popolo
ma per sicurezza è chiusa a chiave
insieme a vecchi manifesti
al quirinale
Tutti i cittadini
hanno pari dignità sociale
a meno che tu non sia una donna
un precario o un immigrato
La repubblica garantisce
i diritti inviolabili
ma non ci contare perché
non fanno miracoli
Ma stai tranquillo c’è la nazionale
Non stare a pensare e beviti un fernet
Tutti hanno il diritto
alla libertà di espressione
sempre che tu sia abbastanza scemo
da provarci sul serio
Puoi imprecare e scrivere
quello che ti pare
se godi ad essere umiliato
e a farti lapidare
Ma stai tranquillo c’è la nazionale "estais afuera del mondial"
Non stare a pensare e beviti un fernet "haz fondo blanco compañeros"
Sputa all’uomo nero col cellulare "qué miedo el hombre negro"
Tanto Don Matteo ti assolverà
Ma stai tranquillo c’è la nazionale "estais afuera del mondial"
Non stare a pensare e beviti un fernet "haz fondo blanco compañeros"
Sputa all’uomo nero col cellulare "qué miedo el hombre negro"
Tanto Don Matteo ti assolverà
2) Gina
Gina vorrei scrivere il tuo nome
Con la vernice sopra il muro
Ma sono un cane a disegnare
E allargherei il buco dell’ozono
Gina ti baciavo alla stazione
Sopra quella mattonella
mi parlavi del tuo cuore
mentre ti fissavo il culo
Gina ti regalerei un cappello
Di Moschino a righe blu
Ma l’ha cucito un minorenne
In un capanno a Prato est
Gina io ti porterei a nuotare
Coi delfini a Bora Bora
Ma c’è un’isola di plastica
Che piano piano li divora
Gina vorrei scriverti una lettera
Che finisca con per sempre
Ma tu hai fiducia nel futuro
E io ogni volta temo il peggio
Gina ci sono cose anche più grandi
dell’amore per qualcuno
ad esempio, una lotta
un’idea oppure un sogno
Gina voglio ballare nudo al Colosseo
Voglio rubare un motorino e guidare fino a capo nord
Voglio pitturare un quadro come Salvador Dalì
Voglio farmi un bel viaggio in LSD
Gina vorrei toccare le tue poppe
Cosi sode cosi rosa
Ma lo farà qualche coglione
Con il Maserati nero
Gina io lo so che mi vorresti
Coi mocassini scamosciati
Ma non riesco a non pensare
A quelle pecore spellate
Gina giuro che con la tua amica
Quella alta grande fica
Non ci provavo veramente
Si chiacchierava della vita
Gina noi non siamo i nostri anni
I nostri panni e i nostri soldi
Adesso ci guardiamo in faccia
Siamo liberi e spietati
Gina voglio ballare nudo al Colosseo
Voglio rubare un motorino e guidare fino a capo nord
Voglio pitturare un quadro come Salvador Dalì
Voglio farmi un bel viaggio in LSD
Gina siamo stati io e te
Tutto quel che potevamo
Tu e la tua villetta a schiera
E io ai quartieri popolari
3) Mi Fa Schifo Lavorare
Io diffido di chi ha troppi denti
ma mi fido d’un paio d’ occhi stanchi
Parlo da solo
urlo al muro e non risponde nessuno
Guardo il soffitto e anche lui mi fissa
soffro il caldo e sogno l’alba in Islanda
Io non me la prendo
e stimo mio nonno non perdeva un momento
Io non sopporto le foto e i ricordi
li conosco bene i vostri volti
Non sono un buon esempio
sbaglio e non è un reato penale
Sono un vagabondo
e mi fa schifo lavorare
Non vado a feste patinate
né alle riunioni aziendali
Io prendo per scherzo persino me stesso
mi stringo alla vita anche se è buio pesto
Io vado forte
io mi diverto finché non sono morto
Non sarò mai uno stacanovista
c’è troppo mondo la fuori che aspetta
Io ignoro
io ci sputo sul vostro decoro
Sono un vagabondo
e mi fa schifo lavorare
Non vado a feste patinate
né alle riunioni aziendali
Sono un vagabondo
e non mi vergogno un cazzo
Amico te che stai ascoltando
siamo ombra sangue e fango
Mamma non è come dicevi te
In questo mondo
tutti giocano da se
Mamma non è come dicevi te
In questo mondo
tutti pensano per se.
4) Il porto di Recanati un sabato di febbraio
c’è un prete che fuma sulle spiagge di ghiaia
In una stanza a Cosenza io disteso sul letto
guardo un palazzo con un cesso sopra il tetto
ACAB sul muro a Reggio Calabria
e una radio annuncia che è morto Pannella
È pieno di ladri di giornate di sole
di santi e randagi come noi
Le code nei raccordi
In questa repubblica fondata sul caffè
La spazzatura, la pizza e il mandolino
Viva Verdi, la Magnani e Berlinguer
Oneglia sul molo ubriachi a suonare
mi ricordo una stanza, una finestra e il mare
Un pastisse a Dolceacqua una notte Insurreale
c’è il ponte sul fiume che è un romanzo d’autore
Ragusa è confusa e fa freddo d’aprile
con le case accatastate messe a cazzo di cane
È pieno di ladri di giornate di sole
di santi e randagi come noi
Le code nei raccordi
In questa Repubblica fondata sul caffè
La spazzatura, la fica e il mandolino
Viva Verdi, la Magnani e Berlinguer
Viva Verdi, la Magnani e Berlinguer
E Berta filava, La corruzione
I bar di quartiere, La dolce vita
I risvoltini, Lo shampoo di Gaber
Piazza San Pietro, La costiera amalfitana
L’olio d’ oliva, L’aperitivo in centro e La Gradisca
La sagra del vino, L’abusivismo
Manzoni, Roma ladrona, La stazione di Modena
I cammelli al sole
Amarcord, Il traffico a Firenze, I tortellini
Il Casentino, I lavori sulla Grosseto Fano
Caruso Paskoski di padre polacco
L’Ilva, La cedrata Tassoni, Il calcio balilla
Guido Monaco, Il parmigiano, Il Mighela
La coppa, Bergamo alta, La corrida di Corrado
La rovesciata di Menchino Neri
La resistenza partigiana,
I monologhi di Carlo Monni, Il Sassaroli
Juve merda, Il Petrarca, Un tintinnino alla su' signora
Cortona di notte, Il cinema Politeama, Il casello di Arezzo
Il semaforo di via Fiorentina, Il cavalcavia
Siamo arrivati a casa
SIAMO ARRIVATI A CASA
5) Gli studenti universitari
Gli studenti universitari
Si innamorano sui regionali
Scambiano il cazzo con l’equinozio
Dormono in doppia e trombano a turno
Certi studenti universitari
Lanciano motti sessantottini
Lavorare meno lavorare tutti
E poi si sfidano alle gare di rutti
Io come quando andavo a scuola
Parlo poco e li sto a guardare
Mi ricordano le rondini
Che passano leggere sopra i tetti
Passano veloci le stagioni
E io… passero anch’io
Gli studenti universitari
Prendono in prestito le grazielline
Bevono l’acqua con l’ MD
E poi si fregano i cartelli stradali
Certi studenti universitari
Contano i fogli delle dispense
Tesi a febbraio massimo a fine marzo
Se muore il gatto in scioltezza a dicembre
Io come quando andavo a scuola
Parlo poco e li sto a guardare
Mi ricordano le rondini
Che passano leggere sopra i tetti
Passano veloci le stagioni
E io… passero anch’io
Io come quando andavo a scuola
Parlo poco e li sto a guardare
Mi ricordano le rondini
Che passano leggere sopra i tetti
Passano veloci le stagioni
E io… passero anch’io
Le lezioni finiscono
E finiscono le ore
Non finiscono gli esami
Ma Finiscono le pagine
Finiscono le notti in bianco
E iniziano le mattine
Senza aver paura
Di quello che verrà
6) Adelando (Fai Schifo)
C’è uno che lo chiaman tutti Nando
al bar gallini dice sia un bastardo
Adelando
Adelando
Adelando
Fai schifo
Guarda sempre in terra camminando
per raccattare cicche o qualche soldo
Adelando
Che schifo
Adelando
Fai Schifo
"Io le cicche in terra non le raccato, sono una persona rispettabile"
Di notte va a usulare le puttane
fino a quando non gli piglia fame
Adelando
Satanasso
Adelando
Fai Schifo
A vent’anni faceva lo strozzino
era secco, stitico e stringhino
Adelando
Beduino
Adelando
Fai Schifo
"Ma perdinci,
ma per che razza di persona mi avete preso! Luridi! Invidiosi"
Sulla faccia ha come un' esplosione
di zucche, bietole e sudore
Adelando
Quistionando
Adelando
Che Impestato
Ha una duna del 1400
che sembra che c'han pisciato dentro
Adelando
Adelando
Adelando
Fai Schifo
"Sarà bella la tua la macchina, brutto rospo!"
Lui dice che vuol fare l'assessore
sarà per quel muso da poppone
Adelando
Adelando
Adelando
Adelando
Adelando
Adelando
Adelando
Adelando
Adelando
Adelando
Adelando
Adelandooooooooooooooooo
7) Hotle Minerva
Che me ne frega se è una splendida giornata
tanto i the giornalisti sono a prendere il sole
a Riccione
e io a lavorare dentro questo furgone
Cosa mi importa se le strade sono vuote
di macchine e deserte come fiumi in secca
al crocevia
e io sembro l’unico che ha perso la via
Ti amo rumore della strada
Mezza luce dei lampioni
Autoparcheggio, corso vuoto
Silenzio a casa mia
Ti amo buio artificiale
Persiana sempre chiusa
Operaio, cameriere
Ti amo fumo in galleria
Cosa dovrei fare per passare un paio d’ore
quando anche i cinesi chiudono e vanno in ferie
a Grosseto
o a Roma a fare foto dentro la metro
E che ci posso fare se le ragazze scamiciate
sono solo in tangenziale nell’ affissione stradale
viene il magone
a vedere gli operai con le biciclette a motore
Ti amo rumore della strada
Mezza luce dei lampioni
Autoparcheggio, corso vuoto
Silenzio a casa mia
Ti amo buio artificiale
Persiana sempre chiusa
Operaio, cameriere
Ti amo fumo in galleria
Che cosa cambia se stanotte faro tardi
non ci sono poliziotti ne ubriachi molesti
alla stazione
e io disteso al parco sotto una costellazione
E che mi frega se i locali sono chiusi
fuori ci sono solo i bulli che fanno la lotta
per un po’ d’erba
e al posto delle stelle c’è l’insegna minerva
Ti amo rumore della strada
Mezza luce dei lampioni
Autoparcheggio, corso vuoto
Silenzio a casa mia
Ti amo buio artificiale
Persiana sempre chiusa
Operaio, cameriere
Ti amo fumo in galleria
8) Quandosaròriccodaschifo
Se un giorno sarò ricco sarò ricco sfondato
e mi vanterò di non averlo guadagnato
Comprerò cibo tutti i giorni come fosse natale
e gli avanzi non li darò neanche al cane
Chi mi ha amato davvero sarà un povero pezzente
e non potrà neanche farmi un rimprovero
E comprerò la Feltrinelli se avrò voglia di leggere
solo per non stare a rimpiangere
Chi si sdraiava con me sui granai
Chi mi diceva mi mancherai
Chi mi ascoltava se uscivo di testa
E chi non la smetteva mai di volermi vivo
Se un giorno sarò ricco sarò ricco da schifo
il tipo che non fa nemmeno un sorriso
Non adotterò bambini come Angelina Jolie
e non costruirò nessuna scuola statale
E poi non avrò paura a dire che cazzo mi pare
in quei programmi di opinionisti gonfiati
E brucerò un Picasso un Monet e un Caravaggio
per riuscire a dimenticare
Chi restava anche dopo la festa
Chi mi passava l’ultimo tiro
Chi mi baciava la bocca di notte
E chi non la smetteva mai di volermi vivo
Chi ficcava gli occhi nei miei
Chi dormiva con me sul cuscino
Chi mi regalava anche solo un minuto
Chi mi insegnava a stare da solo
Chi mi diceva hai fatto cacare
Chi mi faceva copiare all’esame
E chi non la smetteva mai
E chi non la smetteva mai
Di volermi vivo
9) Non ci credo ai cantautori ubriaconi
Non ci credo ai cantautori ubriaconi
che di notte da Mario scrivono le canzoni
Non ci credo ai film noiosi, ai registi spocchiosi
coi loro baffi incerati e i sermoni alla Godard
Non ci credo al villaggio globale
che va sempre bene e il futuro è trionfale
Non ci credo all’ allarmismo del telegiornale
che oggi son rose e poi domani si muore
Io credo nelle ossa rotte
Nei concerti sempre vuoti
Nella mia punto sverniciata
Nella radio che dà i clash
Io credo nell’alba con gli amici
Nel bicchiere di kinotto
E nel peggio del peggio di te
Non credo che per fare un disco punk
ci voglia per forza un produttore punk
Non credo al televoto, ai giudici imparati
che si truccano male e vestono anche peggio
Non ci credo ai superstiziosi incalliti
che se rompi uno specchio sette anni di guai
Non ci credo ai parlamentari stressati
che per staccare la spina ci vuole la cocaina
Io credo nelle ossa rotte
Nei concerti sempre vuoti
Nella mia punto sverniciata
Nella radio che dà i clash
Io credo nell’alba con gli amici
Nel bicchiere di kinotto
E nel peggio del peggio di te
E nel peggio del peggio di te
E nel peggio del peggio di te
10) Forza Mario Spendi
Hai 35 anni e il tuo credo è risparmiare
Tuo padre vecchia volpe ti ha insegnato come fare
Ti ha trovato un posto fisso come impiegato comunale
E ti ha detto che è importante accasarsi e lavorare
Corri Corri
Vai a pagare il 730
Spendi Spendi
Fai girare l’economia
Corri Corri
Che se domani morirai
Lo dira’ tutto il quartiere
che hai sempre fatto il tuo dovere
Hai 35 anni e tua madre non lo sa
Che hai paura ogni volta che esci dalla tua città
La ragazza che hai sposato te l ha presentata lei
Ora hai un figlio e mai un momento per pensare ai cazzi tuoi
Corri Corri
Vai a pagare il 730
Spendi Spendi
Fai girare l’economia
Corri Corri
Che se domani morirai
In città si parlerà
della tua grande onesta’
Hai 35 anni e sogni il Costarica
A piedi nudi sulla spiaggia con in mano un margarita
Dormire fino a tardi e fregartene dei soldi
Che ti importa se quel mutuo durerà tutta la vita
Corri Corri
Non sei ancora cosi vecchio
Ridi Ridi
Non è andato tutto perso
Corri Corri
Ostinato e controvento
Prendi il tempo che hai davanti
Con le unghie e con i denti
Prendi il tempo che hai davanti
Con le unghie e con i denti
Prendi il tempo che hai davanti
Con le unghie e con i denti
Prendi il tempo che hai davanti
Con le unghie e con i denti
Prendi il tempo che hai davanti
Con le unghie e con i denti
11) Filastrocca Vola e Va
Filastrocca vola e va
del bambino rimasto in città
Chi va al mare ha vita serena
e fa castelli con la rena
Chi va ai monti fa le scalate
e prende la doccia delle cascate
Quando divento presidente
Faccio un decreto a tutta la gente
E chi quattrini non ne ha
solo solo resta in città
Si sdraia al sole sul marciapiede
se non c’è un vigile che lo vede
E i suoi battelli sottomarini
fanno vela nei tombini.
Quando divento presidente
faccio un decreto a tutta la gente
Ordinanza numero uno:
"in città non resta nessuno"
Ordinanza che viene poi:
"tutti al mare, paghiamo noi"
Inoltre le Alpi e gli Appennini
sono donati a tutti i bambini
Chi non rispetta il decretato
va in prigione difilato
Chi non rispetta il decretato
va in prigione difilato
Chi non rispetta il decretato
va in prigione difilato
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