Le influenze di OVERCODE partono dai Beatles, i Sex Pistols e i Nirvana ma è con i Verdena che Marco si è reso conto, all’età di 10 anni suonati, che si poteva fare Punk-Rock anche cantando in italiano, così -meglio tardi che mai- ci ha provato anche lui.
Dopo una serie di ricoveri in reparto psichiatrico è riuscito nel 2018 finalmente a pubblicare il suo primo album, intitolato “IN dElir’IO” che parla di come la vita sia stata un delirio non solo per lui ma anche per il 99,9% delle persone che abitano il Pianeta.
Dato che OVERCODE non è un progetto leccaculo il primo Album ha fatto un buco nell’acqua e le esibizioni live dal 2018 al 2020 sono state solamente 2.
Ora, dopo l’ennesimo ricovero con t.s.o. Marco ha la necessità di rifare le voci di “In dElir’IO”, ed ha già le idee chiare sui brani del prossimo Album che sarà cantato interamente in inglese.
Il tentativo di OVERCODE è sempre stato quello di Unire i linguaggi e ricordare che sotto il Cielo, la Luna e le Stelle siamo tutti partecipi di un CODICE-ULTRA (o CODICE-OLTRE) che ci contiene e ci ama.
URLO PERCHÈ MI FA SENTIRE VIVO
MA CERCO SOLO PACE E SERENITÀ
SE QUESTO VI FA PENSARE CHE SONO PAZZO
ALLORA SI: SONO PAZZO D’AMORE!
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L'articolo Biografia OVERCODE di OVERCODE è apparso su Rockit.it il 2020-07-28 07:03:13