Biografia Pablo Staccoli

Quattro dischi su una mensola polverosa di un barettino di provincia che suonavano i classici della musica italiana degli anni 60' , bastarono a far nascere una passione. Avevo solo cinque anni nel 1998 ma evidentemente il mio cervello conteneva abbastanza neuroni per generare emozioni. Se mio nonno avesse saputo cosa avrebbero scatenato, probabilmente li avrebbe buttati via insieme a tutto l'impianto hi-fi del bar. Le emozioni sono la nostra salvezza e la nostra condanna, in base a esse condizioniamo la nostra intera esistenza e soprattutto prendiamo decisioni. Come quando, dopo aver passato tutta l'estate incollato al televisore che trasmetteva il festival bar, a una festa di famiglia, decisi di occupare la postazione del piano bar, in un momento in cui il musicista si era assentato per una pausa, per interpretare a cappella " Pinne, fucile ed ochiali " , " Bandiera gialla " e " L'isola di Wight " , quelle poche canzoni che conoscevo a memoria. Quello fu forse il mio primo vero live. Grazie a quella sera mia madre si decise a introdurmi a qualche lezione di chitarra, che poi abbandonai per riprendere in maniera seria all'eta di tredici anni. Avevo il mio gruppo era ormai il tempo del Rock del Punk e del Britpop, facevamo cover e suonavamo tra le feste di paese, le classiche prime esperienze. Dopo qualche anno, grazie a un iniziativa del centro giovani di Piombino riuscimmo a registrare gratis due brani inediti che circolano ancora nei meandri del web ma poi finì tutto per interessi contrastanti. Io comunque non smisi mai di scrivere canzoni, canzoni che col passare tempo si accumularono e a un certo punto iniziarono a pesare all'interno di un quaderno. Cosi decisi finalmente di mettermi in gioco. Erano il 2019 e 10 brani... ok tutto molto bello ma anche molto costoso, non c'avevo una lira e lo studio costava veramente tanto, cosi mi rimboccai le maniche e provai a fare tutto da solo in cameretta in Home Recording . I risultati non furono dei migliori ma tutto sommato " per non sape ne leggere e ne scrive " come diceva il mi nonno, poteva andare peggio. Poi imparai che la qualità del prodotto è tutto ma quella è un altra storia. All'epoca mi serviva una scusa per fare una serata tutto mia o almeno in prevalenza e con un singolo non ci avrei fatto un granché . Cosi pubblicai " Abbiamo " il mio primo album. Da quel momento iniziai a girare tutti gli Open mic della toscana. Pisa, Firenze, Livorno ecc... a costo di partire alle 19:00 da Venturina Terme, dopo un intera giornata di lavoro, buttarmi due ore a rotta di collo sulle strade di tutta la toscana, per arrivare alle 21:00 puntuale nel locale, suonare a titolo gratuito e avere la possibilità di conquistare qualcuno con la mia musica. La cosa sembrava funzionare, c'era veramente qualcuno che apprezzava la mia musica e mi veniva addirittura a vedere in altri open mic in altre città. Riuscii anche a fare qualche serata pagata. Poi arrivò il Covid, che prese un enorme ruspa e sotterrò tutte le poche briciole di soddisfazione che ero riuscito a conquistare. In quei due lunghissimi anni di quarantene pubblicai due singoli " Teoria del tutto " e " Rossa per finta " che a pezzi e bocconi riuscii addirittura a registrare in studio. In questo periodo però ne nacquero anche tante altre di canzoni ma stavolta dovevo ripartire col piede giusto. Cosi contattai chitarrista, bassista e batterista e dopo due-tre mesi passati in sala prove, finalmente a cavallo tra l'anno scorso e il 2022, sono riuscito a registrare " Tempo al tempo ", il mio primo album realizzato interamente in studio, in sala da presa con dei veri musicisti. Una raccolta di otto brani inediti pubblicato su tutte le piattaforme di streaming digitale a partire dal 22-10-2022.

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L'articolo Biografia Pablo Staccoli di Pablo Staccoli è apparso su Rockit.it il 2022-10-23 11:53:19