Descrizione

È uscito, sotto etichetta Valery Records, il 17 gennaio 2020, Storyteller, l’album di debutto della band punk-rock PainKillers.

Il disco intende trasmettere un messaggio chiave: tutte le vite sono una storia da raccontare. Il titolo stesso infatti caratterizza il “fil rouge” del loro primo lavoro discografico, dove si racconta la storia di una intera vita, avvicinandosi con brutale eleganza quasi ad un concept album, nel quale, chiunque si può facilmente immedesimare.

Il sound del disco trae spunto dal punk californiano dei Ramones degli anni Settanta, fino a quello più moderno dei nostri giorni.
In “Storyteller” si trovano ritmi veloci e chitarre distorte che accompagnano linee melodiche aggressive ma accattivanti allo stesso tempo, il tutto in un graffiante e convincente Punk-Rock del nuovo millennio.

Credits

I PainKillers sono un gruppo punk-rock nato ad Agrate, nei dintorni di Milano, nel 2013.

La giovane line-up conta quattro componenti: Andrea Casati alla voce e alla chitarra ritmica, Stefano Calzà alla chitarra solista e alle seconde voci, Davide Baschieri al basso e Federico Palaia alla batteria.

Originariamente composto da Stefano Calzà e Federico Palaia, dopo alcuni cambiamenti, con l’ingresso di Andrea Casati e, successivamente, di Davide Baschieri, il gruppo raggiunge l’attuale conformazione nell’autunno del 2015.

Nella loro carriera, oltre a una quarantina di concerti nei dintorni di Milano in due anni e mezzo, hanno pubblicato un ep autoprodotte di debutto e due singoli accompagnati da relativi videoclip, facendosi conoscere nella scena musicale.

Nel 2019 firmano con l’etichetta milanese Valery Records, con l’intento di pubblicare il loro primo album in studio.

Il 17 gennaio 2020 esce, sotto etichetta Valery Records, il loro primo lavoro discografico dal titolo Storyteller, con distribuzione Audioglobe.

Il loro sound trae spunto dal primo punk americano degli anni 70 fino al punk-rock dei nostri giorni; ispirazioni, per la loro musica, sono le storiche band del punk californiano.

Nei loro brani si uniscono ritmi veloci e chitarre distorte con linee melodiche aggressive ma allo stesso tempo accattivanti ed orecchiabili.

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