Shapes

Shapes

Palmer Generator

2014 - Stoner, Psichedelia, Post-Rock

Descrizione

Shapes è la terza pubblicazione dei Palmer Generator che succede i due precedenti lavori, l’Ep del 2011 e l’album (e)motionless del 2013. Il disco, in uscita con Red Sound Records, è stato registrato e mixato presso il Red Sound Studio (IT) e masterizzato da Steve Kitch (UK). Shapes, come il precedente lavoro dei Palmer Generator, rappresenta un concept. L’idea alla base del disco è l’intreccio tra una rivisitazione del mito Platonico della caverna e, a livello grafico, la riproposizione della teoria orientale del Fukeiron. In tale mito la realtà quotidiana umana è rappresentata come prigionia e gli uomini come schiavi incatenati, costretti ad osservare realtà fittizie (ombre) ed assumerle come vere. Il tutto, rivisitato in chiave contemporanea, rappresenta una metafora dei sistemi oppressivi ed oscurantisti che tendono a chiudere l’uomo in una scatola ed a schiacciare l’autonomia individuale di pensiero (tramite le mode, i mass media, i sistemi politici di potere, le discriminazioni sociali, il conformismo ecc.). Ciò viene a legarsi con la teoria del Fukeiron la quale, ribaltando logicamente e capovolgendo le immagini, simboleggia l’inversione dialettica del reale e vuol comunicare il senso di oppressione che il mondo moderno impone, l’impossibilità del volo angelico, l’impossibilità di viaggiare con il pensiero il quale non può che impattare con una struttura opprimente. Le forme (shapes) sono appunto le false figure che l’uomo è costretto ad osservare, le forme esteriori che sottomettono la sostanza, le forme opprimenti del sociale che divengono legge. Nel mito rivisitato dai Palmer Generator l’individuo, attraverso le lunghe session del disco, si libera dalle catene e, fuggito dalla caverna, emancipa la propria mente. Sua missione una volta libero (come nello stesso mito platonico) sarà ritornare nell’oscurità per scarcerare gli altri ma, una volta ridisceso, esso verrà ucciso dagli schiavi stessi, oramai talmente assuefatti dalla finta realtà di ombre da desiderarla ed amarla. Questo è così il destino del saggio nel mondo moderno, dove laì schiavitù, con le sue nuove forme, vince sull’autonomia e dove il singolo non viene semplicemente sottomesso dal sistema ma assuefatto ad esso. I primi due e gli ultimi due brani del disco rappresentano i 4 stadi del mito platonico (eikasia, pistis, dianoia, noesis), mentre la terza traccia, realizzata da “pensieri di un cane”, rappresenta il passaggio dell’individuo, in salita, fuori dalla caverna. Shapes continua così la tradizione del vecchio disco; mentre (e)motionless si concentrava sulla perdita di autonomia emozionale dell’individuo con conseguente immobilismo, così Shapes si concentra sulla perdita di emancipazione intellettuale e di pensiero.

Credits

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