Aleph come la raccolta di racconti di Jorge Luis Borges, Aleph come la prima lettera dell’alfabeto fenicio e come la prima lettera dell’alfabeto ebraico, Aleph come il numero zero, quello dal quale tutto prende forma e nel quale tutto trova la sua fine.
Mai nome più adatto- spiega l’artista Pamela Guglielmetti- avrei potuto scegliere per questo album, che cerca di rivelare la magia dell’attimo presente, arrivando a quel punto di confine (l’Aleph, appunto) dove spazio e tempo si fondono, permettendo di affrontare le proprie ombre e tornare presenti a sé stessi.
I dodici brani di questo nuovo progetto hanno in sé i valori di questa ricerca, ma parlano in modo molto diretto, autentico, riconoscibile, cercando perlopiù di riconnettere ad un tessuto emozionale perduto. Un tessuto emozionale che è stato ricercato sin dalla prima fase compositiva con Franco Tonso, e ha preso struttura piena ed intensa nel lavoro di arrangiamento di Salvatore Papotto.
Franco, musicista e compositore creativo ed elegante, che ha voluto
credere ed accompagnarmi in questo progetto, ha dato corpo alla stesura iniziale
dei brani, trasformando i miei accordi in una narrazione emotiva e sensibile.
Tutti i nuovi pezzi sono nati in una dimensione piano/voce, quella che ha permesso a Salvatore di avere le prime suggestioni per potere intervenire, a volte, anche con
apparenti sorprendenti stravolgimenti. Dico apparenti perché l’anima dei brani non
è stata stravolta, semmai, sostenuta. Salvatore è entrato nei testi, nelle armonie, e
ha restituito in ogni suono l’emozione di ogni parola ed ogni silenzio.
Aleph di Pamela Guglielmetti è il diorama in divenire di infiniti, vertiginosi spettacoli; un’opera aperta, proteiforme e volutamente irrisolta.
Un deciso cambio di rotta, in senso sperimentale, rispetto ai lavori precedenti dell’artista: gli arrangiamenti preservano la natura intimista della scrittura, pianoforte e voce, dilatando nel contempo le atmosfere con l’impiego di sintetizzatori e archi ed arricchendo la dinamica con l’ausilio di una importante sezione ritmica.
Aleph- che suona come una trasposizione in musica della piccola sfera cangiante, di quasi intollerabile fulgore, descritta da Borges- è un lavoro percorso dal soffio del realismo magico eppure fortemente inedito nell’accostamento di una natura mistica ad una postura sonora contemporanea, se non avveniristica.
ALEPH
Pamela Guglielmetti
Descrizione
Credits
Tracklist
1) Lascio che sia
2) Alisha
3) Un sogno per Cloe
4) Uomo di carta
5) Terra di vento
6) Eternità
7) La legge del tempo
8) Dio degli ultimi
9) La quarta casa
10) Rinascere d’inverno
11) Stella del nord
12) Non andare via
Testi: Pamela Guglielmetti
Musiche: Pamela Guglielmetti – Franco Tonso *
* eccetto il brano "Non andare via" ("Ne me quitte pas"), autore: Jaques Brel, sub
autore: Gino Paoli
Arrangiamenti e Produzione artistica: Salvatore Papotto
Mixaggio e mastering: Salvatore Papotto
Pamela Guglielmetti: Voce
Franco Tonso: Pianoforte
Salvatore Papotto: Basso, basso fretless, chitarre, synth, programmazione batterie e
programmazione archi.
Label: La Stanza Nascosta Records
Press: Verbatim Ufficio Stampa di Claudia Erba
Fotografie: Franco Marino
Artwork: C3Studio
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