A ritroso. Abitiamo il presente, per costruire qualcosa di migliore nei tempi futuri. La musica ci aiuterà a comprendere cosa significa condividere l’energia, la volontà, la verità ed il potere. Queste poche righe sono scritte per descrivere la mia musica, me stesso, il mio modo di pensare, come una parte del tutto. Le parole sono importanti per portare fuori quello che sta dentro. Groove, psichedelia, i settanta, urla, credo. Non pensare che sia solo l’ennesimo fricchettone a parlare: Io sono come te, tu sei come me.
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I PATER NEMBROT nascono nell' inverno 2002 dall' incontro di Giacomo Faedi, Luca Guiduzzi – precedentemente nei Wish of to Change – e Filippo Leonardi – già negli Happy murder. Il 2003 è l'anno in cui la formazione prende ufficialmente forma, con Giulio Casoni alla batteria, Giacomo Faedi al basso e Filippo Leonardi alla voce, chitarra e synth. Dopo tantissimi concerti, Verso il finire dell'estate 2007, i PATER NEMBROT scelgono l'Atomic Studio di Enrico Zavallo…
COMMENTI (1)
una delle ultime recensioni sul web di MANDRIA:
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Prima fatica discografica per i Pater Nembrot, trio romagnolo dedito ad un genere difficile da inquadrare entro netti confini. Semplicemente chiamatela Musica. Tante componenti e stili s’intrecciano nelle tracce che compongono quest’opera: dallo stoner al rock anni ’60, il tutto condito da inserti psichedelici e svisate fuzz. Se amate Kyuss, Black Sabbath, Nirvana, Pink Floyd, The Stooges, Hawkwind e tutto ciò che ne è derivato, amerete i Pater Nembrot. O forse no. Il motivo risiede semplicemente nella speciale alchimia che Filippo, Giulio e Giacomo hanno saputo applicare, ottenendo una miscela variegata ed esplosiva, apprezzabile appieno soltanto da chi non si pone confini stilistici o di genere.
C’è tutto in “Mandria”: dalle cannonate di tre minuti a colpire dritte nello stomaco (l’opener “Collirio D’Oltremare” su tutte) alla psichedelica title track (di oltre 10 minuti), fino a “Infrarosse”, suite finale suddivisa in tre parti, coraggioso e ben riuscito compendio dello stile dei Pater Nembrot. A chiudere la cover di “Reverberation” dei 13th Floor Elevators.
Coraggiosa la scelta di puntare su testi in Italiano, abbastanza inusuale in una scena che predilige il più internazionale Inglese. I risultati sono più che buoni, dando colori e sfumature aggiuntive al quadro complessivo. Unico, piccolo appunto il testo di “Mandria”, basato sulla ripetizione ossessiva della stessa frase. Si sarebbe potuto trovare, forse, il modo di esprimere il concetto in modo un po’ più variegato; resta, però, il fatto che le liriche di una canzone siano del tutto personali e, con esse, l’effetto che si vuole comunicare.
Alla resa dei conti, l’apertura della GoDown Records a combo più vicini allo stoner e al rock alternativo sta portando i suoi frutti, mettendo in luce realtà della scena musicale italiana molto valide. Tra queste, possiamo senza dubbio annoverare i Pater Nembrot.
Non lasciateveli scappare.
Tracklist:
01– Collirio D’Oltremare
02– E’ Permesso?
03– Povero Diavolo
04– Mandria
05– Il Ponte Dei Frati
06– Due Punti Per Una Linea
07– F.G.
08– Infrarosse (Pt. I: Eterna)
09– Infrarosse (Pt. II: Ghirlante)
10– Infrarosse (Pt. III: Brillanda)
11- Reverberation
Recensione a cura di Andrea Nicolai