Dopo la storica militanza ne Il Teatro Degli Orrori, Pierpaolo Capovilla inaugura l’inizio di un nuovo capitolo discografico insieme a Garrincha Dischi, annunciando l’uscita – prevista per il prossimo 27 maggio – del suo primo lavoro in studio con l’inedito progetto PIERPAOLO CAPOVILLA E I CATTIVI MAESTRI, dirompente formazione in cui figurano anche Egle Sommacal (Massimo Volume), Fabrizio Baioni (LEDA) e Federico Aggio (Lucertulas).
«Dieci canzoni, otto cazzotti e due carezze, per raccontare questi tempi di violenza e sopraffazione, il paese e il mondo in cui viviamo». Queste le parole di Capovilla per descrivere il nuovo album che, in un momento storico colpito da un conflitto senza precedenti nel cuore dell’Europa, ha come tema dominante proprio la guerra. Guerra intesa come violenza nelle sue diverse accezioni, sia essa militare, simbolica o interiore. Sia essa quella che uccide i corpi o quella che ferisce il cuore. «Ciò che si teme nel disco è ciò che si sta verificando adesso. Non è una profezia, è il terribile ordine delle cose».
Fin dalla copertina – opera del giovane pittore Romanì Vasco Hadzovich, che raffigura un Cristo Gitano – il disco esprime una forte affezione nei confronti dei migranti e delle minoranze etniche, figure paradigmatiche del nostro tempo, accanto alle quali Capovilla e i suoi si schierano per lanciare una denuncia contro il razzismo che permea una parte significativa della società italiana, proponendo invece un messaggio di integrazione, di solidarietà e, soprattutto, di uguaglianza. «Che cosa ci rende fratelli e sorelle in questo mondo? Il desiderio di uguaglianza, talmente semplice che continuiamo a pensarla come qualcosa di impossibile».
Idealmente diviso in due parti – la prima massimalista e tumultuosa, la seconda più romantica e malinconica – l’album è un concentrato rock duro e puro, fitto di chitarre anche inusuali o disarmoniche, bassi roboanti e una batteria furiosa, in cui si coniuga la voce inconfondibile di Capovilla, capace di spaziare dal cantato, alle urla, alla declamazione, parole di incontenibile rabbia e sofferenza, che mettono a nudo la tirannide capitalista e lo sconforto sociale per un futuro mai così cupo come oggi.
Pierpaolo Capovilla e i Cattivi Maestri
Pierpaolo Capovilla e i Cattivi Maestri
Descrizione
Credits
Prodotto e registrato da Manuele Fusaroli e Michele Guberti. Missato e masterizzato da Manuele Fusaroli presso il Natural Head Quarter Studio di Corlo (FE). Produzione esecutiva di Garrincha Dischi.
Musiche di Pierpaolo Capovilla, Egle Sommacal, Fabrizio Baioni, Federico Aggio, ad eccezione di "La città del Sole" e "Il Miserabile" di Pierpaolo Capovilla, Egle Sommacal, Fabrizio Baioni, Federico Aggio, Emanuele Fusaroli.
Testi di Pierpaolo Capovilla, ad eccezione di "Dieci Anni”. Il testo di "Dieci Anni" è il frutto di un cut-up curato da Pierpaolo Capovilla di tre poesie di Emidio Paolucci dal titolo: “Allontanarsi…”, “6 paia di calzini e una poesia”, e “Mia figlia e i piedi freddi”. Tutte e tre le poesie sono tratte dall'opera letteraria ”Finché galera non ci separi”, edito da Auditorium, Milano.
Edizioni: Garrincha Edizioni Musicali.
Hanno suonato:
Pierpaolo Capovilla (voce)
Egle Sommacal (chitarre)
Fabrizio Baioni (batteria)
Federico Aggio (basso)
Opera pittorica “La Delusione di Cristo”, olio su faesite, di Vasco Hadzovic
Fotografie di Mauro Lovisetto
Progetto grafico a cura di Mauro Lovisetto.
Impaginazione a cura di Mauro Lovisetto e Stefano Bazzano.
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