“Tu che guardi” è il secondo long-playing da solista di Pierpaolo Scuro, musicista tarantino già all’attivo nei precedenti anni con progetti come SilenzioInsipido e Tuesday’s bad weather.
L’album, composto da dieci brani per oltre 40 minuti di musica, è un viaggio introspettivo tra la gioie e le paure di un uomo qualsiasi, che fa domande e cerca risposte dalla propria persona, da un dio idealizzato o dalle persone amate. Condizione terrena e spiritualità come oggetto di salvezza sono temi che si incontrano e incrociano spesso nel lavoro, soprattutto in brani come “Non cercarmi mai”, “Deserto” o “Torna e scompare”. C’è spazio però anche per una fotografia della realtà sociale e lavorativa italiana senza troppi filtri, come nell’urlato brano “Io non posso fare niente” che cita chiaramente la storia di Michele, un ragazzo di 30 anni che ad inizio 2017 si è tolto la vita a causa della sua perenne ed umiliante condizione professionale da precario.
Dieci schegge impazzite, quindi, che spaziano tra rock, folk, stoner, funk e qualche accenno di blues e jazz.
Il lavoro è stato interamente scritto, registrato, suonato e prodotto da Pierpaolo Scuro, con la collaborazione di colleghi della scena tarantina quali Daniele Pulpito dei Denial (basso in “Nella passione non si vede), Vito Rizzi de I Dipendenti (piano in “Bambino”) e Gianmario Scuro (chitarra solista finale in “Deserto”).
Tu che guardi
Pierpaolo Scuro
Descrizione
Credits
Scritto, registrato, suonato e prodotto da Pierpaolo Scuro nella primavera del 2017.
Testi e musiche: Pierpaolo Scuro
Hanno collaborato:
Daniele Pulpito (basso in “Nella passione non si vede”)
Vito Rizzi (piano in “Bambino”)
Gianmario Scuro (chitarra solista finale in “Deserto”)
COMMENTI (2)
Grazie mille, Andrea. Lo apprezzo molto!
Caro Pierpaolo, ormai ti seguo da tempo.
Non ho ancora sentito tutto il disco ma "Non cercarmi mai" è un bellissimo brano accompagnato da un bellissimo video.
Un abbraccio