Stories

Stories

pin cushion queen

2022 - Rock, Elettronica, Alternativo

Descrizione

L’album è una raccolta di dieci brani, composti in periodi diversi e con intenzioni, suggestioni e influenze altrettanto diverse. Per questo, non è semplice inquadrarlo in un genere di riferimento.

Alla varietà tra i brani, però, si oppone l’impressione di un’unica matrice, un modo di fare riconoscibile, un paesaggio comune: la dimensione di Stories si potrebbe descrivere come quella di un sogno senza certezze, in cui si passa velocemente da una scena all’altra. Da racconti labirintici a singole maschere immobili, si attraversano episodi violenti, convulsi (Still), per poi finire fra sussurri malinconici e ambigui (Little Boy, Thick Black Mud), dichiarazioni d’amore nascoste dietro un incedere deciso e sprezzante (Ghost & Witch), e fiabe oscure alla Tim Burton (sicuramente The Haunted, che sembra un tributo a Danny Elfman, ma anche Scissors), mentre in altri momenti ci si ritrova sospesi a mezz’aria tra tamburi in corsa e rade nuvole elettroniche (Hiccoughs, Hindrance).

Ma è sempre lo stesso sogno e tutto è legato insieme da un’inquietudine implicita, tensione persistente, dubbio che trattiene il respiro. La nebbia fitta, in cui si perdono i contorni e non sai se essere curioso o prudente, si dirada solo nel finale di The Expedition, il brano che chiude il disco e in cui sembra di poter riaprire gli occhi.

Ogni traccia, quindi, cerca di mettere a fuoco, fotografare e restituire una propria immagine, anche se sono innegabili delle costanti: Stories è un insieme di più possibilità, come se il punto di vista fosse lo stesso, un perno che permette di girare lo sguardo intorno inquadrando scene differenti. Alcune costanti, tra le altre, sono le melodie larghe, la presenza di dilatazioni elettroniche che creano campi lunghi, batterie e percussioni acustiche in quasi tutte le tracce e l’uso di più voci per effetti corali. Dall’altro lato, il singolo pezzo è un episodio autonomo e autoconclusivo, ognuno racconta una sua “storia”, intesa come sequenza di tensioni e rilasci che formano un senso compiuto, alla fine della quale mettere un punto. Da qui il titolo. La parola, quindi, non rimanda ai testi, che in effetti non raccontano storie: il termine è usato come analogia che si riferisce all’effetto complessivo e non alle parole cantate.

Credits

La produzione del disco è di Bruno Germano (Iosonouncane, Giardini di Mirò, Julie’s haircut, fra gli altri) e Pin Cushion Queen.

Paolo Mongardi (Zeus!, Fuzz Orchestra, Il Sogno del Marinaio, fra gli altri) ha suonato le batterie acustiche e alcune percussioni.
Marco Calandrino si è occupato di chitarre, basso, tastiere, sintetizzatori, elettronica e altre percussioni. Igor Micciola ha lavorato su tastiere, sintetizzatori ed elettronica.
Le voci sono di Calandrino e Micciola.
Riguardo agli altri strumenti presenti, i contrabbassi in The Haunted e Thick Black Mud sono di Matteo Zucconi, i corni in The Haunted sono di Elisa Bognetti, mentre Bruno Germano è intervenuto sull’elettronica in The Expedition e ha registrato sintetizzatori aggiuntivi in Hiccoughs, Still e Ghost & Witch.

Il master è stato affidato a Carl Saff (Saff Mastering Studio, Chicago – IL).

Tutte le immagini legate all’album sono dipinti di Giuseppe Adamo, mentre il progetto grafico è di Amedeo Perri.

L’uscita di Stories è prevista il 18 ottobre del 2022 per Locomotiv Records (Bologna).

Ufficio stampa: Sfera Cubica (Bologna).

COMMENTI

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