Esce venerdì 16 maggio per TROVAROBATO, And The GangBand Vol.1 il nuovo album di PIPYA, distribuito da The Orchard.
L’album arriva dopo la pubblicazione, lo scorso inverno, di Dungeon Clash Tournament. I due dischi raccontano i due aspetti dello stesso artista, il primo attraversa principalmente il suo lavoro da produttore ed é infatti un disco corale in cui ogni pezzo è una collaborazione con ospiti di scene musicali anche molto diverse tra di loro, mentre quest’ultimo sancisce la sua esperienza da compositore.
Dopo avere affrontato e indagato la relazione tra la musica strumentale e il mondo della composizione digitale in BANG (suo primo album), decontestualizzando e riconnettendo influenze molto diverse tra di loro, PIPYA ha riapplicato lo stesso approccio, con una consapevolezza diversa, ai vari satelliti della musica pop alternativa e underground in Dungeon Clash Tournament, offrendo un nuovo lato del suo profilo artistico e rimettendo in discussione la propria
ricerca, aperta ad ulteriori contaminazioni.
PIPYA AND THE GANGBAND è un quartetto strumentale ed elettronico fondato con lo scopo di riarrangiare e suonare dal vivo i brani pubblicati come PIPYA.
Il gruppo, formatosi nel 2020, ha vinto un premio speciale della giuria per Freschissimo 2020, si è posizionato in finale per Arezzo Wave 2021 vincendo le regionali dell'Emilia Romagna e ha poi vinto il contest Music Is The Best nel 2022 indetto da Panico Concerti, entrando a far parte del loro roster.
Il gruppo vede membri che, pur provenendo da esperienze musicali diverse, condividono una visione della musica, del suono e dell'improvvisazione simile; da questa unione scaturisce un sound che incrocia Musica Elettronica, Clubbing, Post Rock, Prog, New Jazz e Avantgarde, creando un wall of sound in cui si sommano sintetizzatori, bassi corposi, batterie acustiche ed elettroniche, sax trasfigurati e chitarre distorte.
Dalla volontà di restituire il percorso parallelo affrontato con la GangBand all’interno di una release discografica nasce And The GangBand Vol I, nel quale PIPYA mette in luce il lato più strumentale e sperimentale del progetto, mostrando il contesto in cui si è formato e le persone che lo circondano.
Tornando al VACUUM STUDIO di Bruno Germano nella campagna Bolognese, il gruppo, con alcuni strumentisti ospiti, ha registrato otto nuovi brani mostrando non solo l’energia e il sound della dimensione live del progetto, ma anche le idee e le singole identità che lo caratterizzano. Il disco presenta tre brani inediti e cinque arrangiamenti di brani già editi molto diversi dagli originali: Okey (dal disco BANG), due versioni alternative di Danny Is A Good Boy, una di Dark Room ed una di Cigarette Break.
Il processo di arrangiamento di questi brani non ha portato a delle semplici alternate takes o versioni strumentali dei medesimi, ma a brani con strutture, sonorità, armonie ed elementi tematici inediti che richiedono, a chi volesse paragonarli, una grande attenzione ai dettagli per scoprire quali, tra i tanti elementi, fanno da ponte tra questo disco e i precedenti.
Contrariamente ai dischi precedenti, emerge in And The GangBand Vol I l’esperienza e la capacità improvvisativa di Federico Pipia (chitarra e live electronics) e degli altri membri, Biagio Cavallo (Sax, Live Electronics), Dario Boschi (Batteria, Vibrafono, Percussioni) e Antonio Freno (Piano, Tastiere, Synth), oltre che degli ospiti Giuseppe Franchellucci (Violoncello), Simone Faraci (Synth) e Marco Porcelluzzi (Sax). Il disco da quanto punto di vista condensa una scrittura compositiva meticolosa e complessa, rispettata nei minimi dettagli, a sessioni in cui i musicisti sono stati lasciati improvvisare in solitario, lasciando aperte strade e suggerimenti spontanei per creare e nuovi brani e integrare quelli esistenti.
È il caso, ad esempio, di Current Value (Not Found) e Edible Things, fondati su due improvvisazioni distinte rispettivamente di Dario Boschi e Antonio Freno, o del contributo solistico degli ospiti menzionati all’interno dei vari brani.
La prospettiva di And The GangBand Vol I è quindi quella di un disco energico ma al contempo oscuro, che mostra il volto magico e sotterraneo del progetto, fatto di strumenti distorti ed elaborati, eco di suoni fantasma, cambi di prospettive sonore e interazioni tra i musicisti e lo spazio immaginario del disco.
Non è un caso quindi, che il racconto di questo disco sia quello speculare a Dungeon Clash Tournament: non il videogioco arcade, cioè il software pronto all’uso, ma il worm, il malware, il software criptato, incomprensibile, la dimensione di un sistema informatico dimenticato, come un vecchio computer messo in cantina che ha sviluppato per magia il proprio linguaggio. Per questo motivo il passaggio tra il mondo digitale e virtuale dei dischi precedenti e quello acustico e reale di And The GangBand Vol I scivola di nuovo nell’irreale e nell’onirico all’interno di una successione di immaginari musicali ibridati, complessi, in costante evoluzione.
Se i feat di DCT diventavano gli avatar di un videogioco arcade mai esistito, PIPYA all’interno del nuovo disco si mostra come l’informatico che ha creato prima il videogioco e poi il virus per corromperlo. Un trojan, quindi, per fare un primo passo dentro il codice del sistema operativo PIPYA.
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