Spinto dalla sua insaziabile curiosità, continua ad aggiornarsi e a ricercare sonorità nuove. All'età di diciott'anni inizia a suonare anche il basso, seguito dall'approccio al pianoforte per quello che costituisce il suo primo banco di prova: Colour of Shame. Quest'album è reso noto solamente a una cerchia di amici intimi, che lo apprezzano da subito. Opera confidenziale, nella quale si riflette appieno il microcosmo autoriale.
Dopo un lungo lavoro ecco arrivare Refraction, album con il quale PleasureMan decide di fare davvero capolino nel panorama musicale. Classificato come “alternative”, Refraction propone una visione dei vizi che intossicano il mondo e, allo stesso tempo, della capacità umana di stupirsi davanti alla natura. Una sorta di gemito al quale l'unica medicina sembra essere la passione che smuove ogni singolo essere umano. Prodotto autonomamente e realizzato con l'arruolamento di alcuni musicisti locali, il percorso proposto da Refraction è tutto segnato dalle sonorità elettroniche dei sintetizzatori e della drum machine. A pezzi cantati si intervallano altri esclusivamente strumentali, ambient e tra l'uno e l'altro spicca l'irriverenza swing di Ladybugs can stun you. L’album contiene dieci brani eterogenei, ma legati fra loro da un impercettibile filo rosso.
---
L'articolo Biografia PleasureMan di PleasureMan è apparso su Rockit.it il 2018-04-10 12:51:02