‘We jam econo’, proprio come lo slogan che fu dei Minutemen, guida non solo spirituale, ma presenza costante nella musica dei quattro che decidono addirittura di chiudere in bellezza con un bucolico rifacimento di Bomber dei Motorhead, che miracolosamente si tramuta in una outtake dei Firehose (l’altra gang con Mike Watt e George Hurley). Ruvidezza, ma anche maestria nel contenere gli elementi. Quelle dei Primati sono staffilate dirette, che conservano il domicilio nella ‘cantina ideale’ , ed appaiono così concrete e credibili nell’innocua modernità della musica liquida. Grande purezza, mai esasperata peraltro, ed una proprietà di linguaggio che consente ai nostri di giocare con quella Guilty di Randy Newman (già rivista con il giusto piglio dai Blues Brothers) come di esplodere una pallottola d’argento in Togliazzi, che avrebbe giusto fatto invidia ai redivivi Death (quelli neri di Detroit).
I Primati sono pronti. Per alcuni di loro la storia non è affatto trascurabile, dietro alla fantasmagorica sigla ci celano infatti membri di Brutopop ed Assalti Frontali. Sono abituati alla vita frugale e quando serve vanno ad acqua e pizza bianca. Dopo tanto viaggiare hanno imparato a cavarsela da soli. Hanno raccolto per strada le loro storie allucinate e le voci di personaggi ambigui e marginali. Vengono da lontano, dall’età elettrica, dal sottosuolo in cui si muovono sicuri. Dirty basic rock ‘n’ roll per ridere in faccia alla cosiddetta vita civile che regna in superficie. E siccome sono dei gran signori, la porta del loro degenerate party è sempre aperta.
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L'articolo Biografia Primati di Primati è apparso su Rockit.it il 2014-09-10 12:47:24