Il Ragazzo della Stazione - L'alba del '98 testo lyric

TESTO

Strano perdersi in questa città, sentirsi altrove mi perdo cercando l’amore o strane parole di porte troppo chiuse o tombe troppo aperte,
Non suono il violino sull’alba di Parigi. Io non esisto più. Il sole sorge alle mie spalle e ti chiedo se lui ha un cappotto.
In un giorno grigio come voragini da cui vorresti uscire ed entri sempre, vicino alle sponde del vecchio fiume rimango a guardare l’aldilà o le riviste sfogliate dai polmoni del vento.
Non ti vedo dal ’98, ti ho vista ieri notte al bar.
Immagina di vivere come un re un giorno. Disegno strade che non percorrerò mai. La sera passa e tu sei sul balcone,
quante volte t’ho giudicato, quante volte ho sputato nelle tragedie e sul binario.
Passo in questa città senza essere visto, passo tra tutto quello che non vorrei, ma mi appartiene o io appartengo al mare.
Passano eserciti, uomini e cose, passano al di sopra di odori e rose, passano donne che disegnano e morti che non vivranno mai tutto.
Fidarsi è bene, la ragazza della stazione è meglio.
Non ti vedo dal ‘98, ti ho vista ieri notte al bar.

VIDEO L'alba del '98

video frame placeholder

ALBUM E INFORMAZIONI

La canzone L'alba del '98 si trova nell'album I Ragazzi della Stazione uscito nel 2014.

Copertina dell'album I Ragazzi della Stazione, di Il Ragazzo della Stazione

---
L'articolo Il Ragazzo della Stazione - L'alba del '98 testo lyric di Il Ragazzo della Stazione è apparso su Rockit.it il 2015-07-01 12:52:25

COMMENTI

Aggiungi un commento avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia