L’uomo in quanto tale è soggiogato per tutta la sua esistenza all’esperienza del limite, della
mancanza. Una condizione che porta a essere schiavi di un desiderio inappagabile che, più volte,
diviene protagonista in questo album. Ne è un esempio Sehnsucht, canzone dell’album che fa
riferimento alla "malattia del doloroso bramare" e indica un desiderio interiore rivolto a una
persona o una cosa che si ama o si desidera fortemente.
Questo stato d'animo è direttamente collegato al doloroso struggimento che si prova nel non poter
raggiungere l'oggetto del desiderio.
Estasi Fetale, primo singolo del disco, ci porta a riflettere sull’Eden perduto costituito
dall’appagamento di ogni bisogno all’interno del grembo materno. La nascita è un trauma che ci
porta in un limbo di metafisici desideri, di tentativi di trascendere i limiti intrinseci della nostra
condizione.
L’album, tuttavia, ricerca in queste “cicatrici di mancanza” un tentativo di amare la vita lo stesso,
nonostante la sua tragica natura, abbracciando una posizione che si avvicina per alcuni versi al
nichilismo attivo professato da Nietzsche, altro autore che ha influenzato molti brani dell’artista già
a partire dai testi dei The Perception.
Esistenze a Metà
Rainy
Descrizione
Credits
Registrazione mixaggio e mastering: OHM STUDIO (Via Garibaldi 34, Alpignano (TO)
Produzione artistica: Alberto Vacchiotti
Arrangiamenti: Alberto Vacchiotti, Samuele Davì (Rainy)
SAMUELE DAVÌ (RAINY): voce
ALBERTO VACCHIOTTI: chitarre, basso, batteria, sinth
CHIARA ODETTO: cori
ARIANNA LUZI: voce in DOMENICA, PENSIERI BULIMICI
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