“The Invisible”, il primo concept album dei Ravenscry, racconta la storia di un viaggio, fisico e interiore. La giovane protagonista Coral, cresciuta in un orfanotrofio, è una bibliotecaria: i libri sono la sua più grande passione, insieme alla fisica. E’ proprio grazie ad un libro che decide di intraprendere il suo viaggio: su di una copertina vede ritratta una foto che raffigura un luogo della sua infanzia e sente improvvisamente la necessità di raggiungere questo luogo, nella speranza di ritrovare le sue origini. Ogni traccia dell’album è un capitolo del lungo viaggio in treno della giovane che, come tutti i viaggi di formazione, rivela insidie e difficoltà, ma è anche prezioso strumento per trovare indipendenza e identità. Coral incontra un compagno di viaggio, un insegnante in pensione inizialmente interessato a raggirarla, ma che si ricrede nel momento in cui si rende conto di quanto la giovane sia speciale. Con una insolita apparente inconsapevolezza, Coral va incontro al suo nebuloso passato senza averne paura, quasi come se non le appartenesse, e in ogni brano dà voce alle sue emozioni, portando con sé l’ascoltatore in una costante tensione curiosa, in un’atmosfera di bizzarra incompiutezza che, solo apparentemente, culmina nell’incontro finale col padre. Le schegge poetiche di storia narrate nelle canzoni si completano con le interviste ai personaggi del racconto contenute nel libretto, vero e proprio vademecum che permette all’ascoltatore di collegare i frammenti e ricostruire un affresco chiaro, insindacabile e brutale: la Verità che cerchiamo è fragile, parziale. La scienza, la religione, persino gli affetti, si sostituiscono ad essa, offuscandola. Il viaggio di Coral termina veramente solo quando nega il lieto fine, disintegra le sicurezze e ci lascia soli, disarmati, di fronte ad una imprevista e raggelante Verità. Il viaggio alla ricerca della Verità è anche quello dei musicisti che hanno voluto realizzare un album dal suono più naturale possibile, in cui la musica accompagna e dà voce alla storia in un incessante movimento di stili e sonorità diverse.
“The Invisible” è stato registrato ai Ravenstudio dalla band stessa, è stato mixato da Roberto Laghi agli Oral Majority Recordings ed è stato masterizzato da Jacob Hansen agli Hansen Studios. L’artwork è stato curato da Mario Sánchez Nevado. La distribuzione fisica è stata affidata a Plastic Head Distribution.
The Invisible
Ravenscry
Descrizione
Credits
Voce: Giulia Stefani
Chitarra: Paolo "Paul" Raimondi
Chitarra: Mauro Paganelli
Basso: Andrea "Fagio" Fagiuoli
Batteria: Simone "Simon" Carminati
Registrato presso i Ravenstudio
Mixato da Roberto Laghi presso gli Oral Majority Recordings
Masterizzato da Jacob Hansen presso gli Hansen Studios
Artwork di Mario Sánchez Nevado
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