Nella sdolcinatezza sanremese tutta pappa e molla come le palline flosce di un sessant'enne, o cambi canale o trovi rifugio al prossimo vicolo, cercando una sistemazione più comoda e coerente alle tue necessità. E se un film di Fulci proprio non c'è, bene allora accontentarsi dei Piranha Clique, che capisci subito non siano un semplice ripiego ma una cosa a sé.
I Piranha sono uno dei gruppi più promettenti e seguiti dell'underground piemontese, freschi e belli come papaveri bianchi con la maglietta del Wu-Tang. Il singolo d'apertura "Up" potrebbe essere un probabile manifesto del partito 'x', pronunciato a plebiscito dal signor presidente 'x' che con l'ennesimo miracolo d'ortodonzia in bocca (sorriso lucido) rivela le smagliature del paese. Il corsivo scivola veloce e mirato, su ottima base, rocciosa e lavorata, come struttura d'architettura tra la fattanza flemmatica e lo stile rigoroso di un palazzo bauhaus. Prendi a cazzotti il palazzo e resta dentro un misto di tematiche tra l'impegnato e l'incazzato, ma oltre tutto sempre il disilluso.
Basterebbe sentire questo piccolo miracolo di lessico e metrica per credere in questo gruppo. Il resto del disco poi aggiunge solo carisma e voglia di dire. Voglia di saperlo dire. I temi sono giusti e dosati, sanno cosa è stato troppe volte detto, e sanno come fin troppe volte è stato detto allo stesso modo. E allora basta alzarsi le maniche e cercare un suono che riconoscano come tuo, che a sentirlo dicano che è tuo. Basta questo, mica poco, e loro lo fanno. A me piacciono molto, e credo sinceramente che non mancheranno di farsi sentire a livelli alti. Se non lo facessero sarebbero stronzi, o saremmo stronzi noi a non accorgerci di loro.
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La recensione Naturally Speakin di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2009-02-18 00:00:00
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