Underdog
Keine Psychotherapie 2009 - Jazz, Indie, Alternativo

Keine Psychotherapie

Attenzione attenzione, qui si fa sul serio!

Basta l'impatto iniziale a togliere ogni dubbio sulla caratura di questo ensemble, certamente degno di conquistare l'Europa e oltre. Qualcosa di simile all'impressione che fecero i Quintorigo allorchè si affacciarono sbilenchi sulla piazza, macinando jazz, rock, classica e sperimentazione.

Anche qui a rompere il ghiaccio è una voce fuori dal comune, quella di una donna in grado di scalare vette siderali per scendere in picchiata o volteggiando in spirali disegnate da un piano jazz. Incontra sovente un'altra voce, maschile e beffarda, sorella minore di un Mike Patton o di un Les Claypool. Insieme sbandano, si punzecchiano, amoreggiano e poi litigano in una sarabanda che sa di Weimar e di Kurt Weill finendo per osmosi in territori ora sotto la giurisdizione di Dresden Dolls e Amanda Palmer. Ci sono standar jazz che vengono fagocitati in una malattia di suoni e visioni, ci sono groove e ritmi che sanno farsi forsennati a lambire la jungle, c'è persino una meravigliosa versione di "B-line" dei Lamb cui viene levato il trip per lasciare tutto lo spazio al hop.

Personalità strabordanti e musica dalla qualità ben oltre la media, roba per palati fini ma ben lontana dall'essere snob, roba che la tivvù (e chi comanda) non si filerà mai, ma cui avrebbe creato ponti d'oro in altre epoche forse migliori, certamente più curiose.

Ecco un nome che fuori dai confini patrii avrà la sua bella dose di consensi e che merita ben più di un ascolto distratto.

Ecco gli Underdog: e son soddisfazioni!

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