Con "Dentro ogni casa" Pacifico firma il suo disco migliore dai tempi dell'esordio, datato 2001. Ciò che fa la differenza rispetto ai lavori che stanno in mezzo è la capacità di scrivere un album compiuto, strutturato, non una semplice raccolta di pezzi. Si avverte infatti la presenza di un'architettura che, pur non facendo di "Dentro ogni casa" un concept, incanala e compatta i dieci pezzi in un percorso denso di evocazioni incrociate, suggestioni e parole che creano forti richiami interni. All'interno di una cornice formata dai brani di apertura e chiusura, si sviluppano trame che si esauriscono in una manciata di minuti e altre che abitano il disco trasversalmente. Si creano così nuclei tematici che vengono elaborati in più canzoni: nei primi pezzi emergono fragilità e senso di smarrimento, che ruotano intorno alle idee di vento e bufera e raggiungono l'apice nella seconda traccia, in cui si scontrano la nuda debolezza di una crisi personale e un mondo che fuori dalla finestra continua a scorrere. Ineluttabile baricentro è "Un ragazzo", brano che pesa come un macigno con il suo racconto della morte di un giovane: pesante anche perché unico episodio in cui compare un fatto compiuto a fronte di descrizioni di sensazioni. Prendendo questo come centro, il resto può anche essere letto come conseguenza, come reazione di un microcosmo di persone di fronte a un evento destabilizzante e innaturale. Le emozioni, trattenute e portate a tensione, hanno libero sfogo in "Verrà l'estate", unico pezzo che si apre e permette all'ascoltatore di aprirsi: l'estate, citata nel secondo brano, arriva ad "aprire le finestre" e a dare respiro, a fornire una boccata d'aria a un disco trattenuto, segnato da equilibri calcolati al millesimo. Da sempre capace di testi raffinati ed esatti, Pacifico trova con "Dentro ogni casa" anche la quadratura del cerchio a livello di musiche e, soprattutto, arrangiamenti. Tutto è curato e al posto giusto, talmente a suo agio da non risultare mai freddo o preordinato. Così vanno le cose, così dovevano andare.
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La recensione Dentro ogni casa di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2009-02-06 00:00:00
COMMENTI (3)
non sono d'accordo del tutto, sicuramente è un lavoro curato ma personalmente preferivo il penultimo lavoro, che fra l'altro non vedo ancora recensito qui, appunto Verrà l'estate e Tu che sei parte di me sono le uniche due canzoni aperte appunto, che esprimono davvero il talento di Pacifico, rimanere in equilibrio nelle melodie può annoiare, musica raffinata non vuol dire per forza eccellenza, preferisco brani che si evolvono con calore, come Sospesa che Gino a scritto per Malyka Ayane
Sono d'accordo. L'approdo alla Sugar è stato positivissimo! Questo disco ha un suono più maturo dei precedenti. Su "Viva verdi"( giornale degli autori siae) ho letto che Caterina Caselli ha voluto investire parecchio sul progetto di Pacifico, perchè lo considera uno dei cantautori di punta della scena italiana:
"Con lui è incoraggiante sapere di poter condividere un unico obiettivo: quello di mirare all'eccellenza"
Si sente che ogni passaggio delle canzoni è stato curato nei minimi dettagli.
Mi ha deluso solo il brano "Spiccioli". Io l'avrei tolto dalla tracklist finale. Non lo sento all'altezza degli altri.
Frencio
(Messaggio editato da vidra il 06/02/2009 13:48:16)
Questo è un disco che nei prossimi giorni comprerò ed ascolterò con attenzione.
Una piccola provocazione: che Pacifico fosse bravissimo lo si sapeva. Tuttavia, ora che è entrato a far parte della scuderia di Caterina Caselli, pare abbia finalmente trovato la quadratura del cerchio. Quindi non è sempre vero che "majorizzarsi" fa male...