Chiazzetta, il punkautore romano, si rimette davanti allo specchio e con matita e gomma a portata di mano cerca di finire la metà di autoritratto che mancava. Le melodie leggere, di derivazione pop-punk, veicolano una sottile analisi del suo io e della società che gli sta intorno. È immediato e diretto, si prende con autoironia, celando dietro un'apparente sensazione di adolescenza protratta oltre il tempo consueto perle di saggezza da uomo maturo o quanto meno vissuto. Sul limite della depressione da (finta) autocommiserazione, grazie a ritmi in continua evoluzione e movimento, l'animo si riscatta e offre otto brani energici. È un lavoro ricco di spunti che mette in luce le doti di cantautore sagace e perspicace, prende in giro un famoso e spocchioso quartiere della capitale e stupisce con una cover di Angelo Branduardi, rendendone ancora più vivo il messaggio e consiglio.
Prima di mettere la firma a suggellare il tutto, ha fornito una sorta di guida all'ascolto da consultare in via preventiva per meglio comprendere le sue parole quando diventano troppo ermetiche o troppo incalzanti per essere colte in presa diretta. Idea simpatica.
Che Chiazzetta abbia una personalità non indifferente è certo, ma aspettiamo altre avventure per avere conferma che non sia un episodio di originalità isolata.
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