"Sono la strega che il cuore ti lega". Le migliori parole per descriversi le trova lei stessa in questo verso. Una strega-fata affascinante ed ammaliatrice, sempre diversa pur mantenendo un'intrinseca compattezza, immersa in atmosfere da boschi magici e corti medievali e antiche. Sa essere una lunatica Carmen Consoli ("Il Gusto Amaro", "La Seta") con una voce dalle sfumature alla Dolcenera che riesce a trasformarsi anche in quella di Alessandra Contini de Il Genio o in quella di Beatrice Antolini ("L'Incantesimo"). Sono molto evidenti le calde radici del sud salentino, nei ritmi e nelle liriche coinvolgenti e passionali, soprattutto nell'erotica e provocante "Salomè".
Ma ciò che in "Vermiglio" è ancora più evidente è la (ottima) preparazione artistica di Francesca, capace di dar vita ad un disco minuziosamente curato, tagliente ma mai eccessivo. Il rock che incontra la popular music, un lavoro complesso, certamente meno immediato di quanto possa sembrare. Ha tutto: brani acustici e elettrici, pezzi aggressivi ("Il Gusto Amaro") alternati ad altri più lenti ("Aiutami"). Rappresenta esattamente cos'è per me un disco completo e maturo.
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