Altro frutto del proficuo soggiorno veneto di Mr Geoff Turner (Girls Against Boys ed altri), eccoci le registrazioni di quattro brani dei mestrini Zabrisky, su cd stampato dall’AUA records (giù il cappello per questa stamperia/etichetta che senza dubbio ha aiutato parecchio la musica indipendente nostrana!). “Waterboy” è il titolo, e a dar man forte in studio compare anche quel Max Sartor, già fonico per One Dimensional Man: insomma, gli accrediti, forse prima ancora di inserire il dischetto, già prospettano le coordinate sonore che ci attendono: quelle di un indie pop americano, cantato in inglese, seppur meno ruvido del conterraneo trio menzionato.
E così è: “You Cruel Teen”, la title track, le rimanenti “This is love or so they say” ed “Atomic boy”, pur senza avvicinarsi all’obliqua genialità dei Pavement, si muovono sulle medesime coordinate e si ascoltano assai volentieri, anche se non sono certo dei singoli memorabili e suonano per certi versi di “già-sentito”: eppure, se ci è così difficile menzionare precisamente dei gruppi di riferimento (sempre i Pavement, forse i Pixies, ma mica poi tanto..), vorrà pur dire qualcosa!
Inutile quindi ostinarsi con gli ascolti (caspita, questo sarà almeno il settimo!), se poi non se ne viene a capo: si dia atto agli Zabrisky, d’aver confezionato un bel pokerino di indie-songs, e li si collochi di diritto, pur con tutti i distinguo di ogni differente realtà, nel file “Giovani promesse venete”, assieme a North Pole, Valentina Dorme, Nero 57, Humana, Elle, Libra, Es eccetera eccetera.
Pensierino a chiosa: speriamo che qualcuno di questi gruppi esploda e che i Lunapop emigrino in Madagascar, anche se purtroppo ne dubitiamo.
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La recensione Waterboy di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2001-01-03 00:00:00
COMMENTI (2)
Quanto tempo.........
!!!
:)
enrico
E' bellissimo rileggere queste righe ora, dopo 10 anni.
:)