Un'ipotetica collaborazione tra Mogol e Ariel Pink, o come se Tune-Yards riscrivesse "Il Mondo" di Jimmy Fontana. Iosonouncane fa musica a bassa fedeltà, ben lontana dalla tradizione italiana, ma si può considerare a tutti gli effetti un Cantautore capace di raccontare in modo più o meno sarcastico le micro e macrovicende del nostro stivale. Soddisfa quel desiderio che abbiamo costantemente: che qualcuno canti di noi, dell'epica italica recente. E questa manciata di tracce, insieme, sono una gigantesca "Canzone della terra" di Battisti piena di metafore calcistiche, citazioni di Gaber, piazzate di Sgarbi, stralci di "Non è la rai" o "Ok il prezzo è giusto", i call center, le macarene. Un Paese dei balordi che gareggia alla Corrida. Musicato su beat tribali, synth distorti, fischiettii e melodie da urlatore. Insomma, Iosonouncane potrebbe davvero essere un genio. Ma ci vuole il Giorgio Canali di turno che lo metta in riga, che lo produca e gli dia una forma precisa: altrimenti finirà nello scatolone weird folk, musica considerata per pochi e ascoltata praticamente da nessuno. Sarebbe un peccato. Incrocio le dita in vista del suo primo vero album.
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La recensione Primo PacchettoTematico Gratuito di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2010-01-26 00:00:00
COMMENTI (18)
Segnalo l'uscita dell'album rockit.it/album/13898/ioson…
caro cane
grazie x i link x il freedownload
molto interessanti ... bravo!
se ti va scarica pure i nostri lavori
abbiamo messo i link in un post
continua così
ciao
cG
gentilissimo.
la cosa migliore che mi sia capitata al miamiancora.
grande.
sandro, anche noi italiani non cogliamo i riferimenti al blues nelel canzoni di tom waits, né i testi del wu-tang clan. questo però non ci impedisce di ascoltare i cantautori americani o di apprezzare l'hiphop.
brevemente, non credo che il mercato estero debba essere un obiettivo ma un orizzonte. in altra parole, il buon cane non deve scrivere le proprie canzoni nella speranza di essere distribuito all'estero; dico solo che sarebbe bello se la sua musica risultasse interessante anche per chi non capisce testi e riferimenti, allo stesso modo in cui un giapponese può essere ascoltato con piacere anche da un italiano. l'orizzonte per un musicista italiano, oggi, non può essere la musica italiana per mera vicinanza geografica o per opportunismo. iosonouncane ascolta sia i cantautori che l'elettronica e la psichedelia internazionale: è normale e auspicabile che tenti di superare i maestri, non di adeguarsi a bugo o a vasco brondi per «comunicare meglio». fare musica non è fare politica, e sebbene si debba vendere per vivere non equivale a commercializzare una saponetta.
quindi, credo sia sbagliato porsi il limite della «forma precisa». iosonouncane scrive delle belle melodie, e per me le concessioni alla italianità possono finire qui. se finora ha sentito di destruttura le proprie composizioni e di accompagnarsi con quelle musichine è per esigenza artistica (esigenza che trovo esteticamente coerente all'identità del progetto). non credo che menomare la propria cifra per meglio comunicare sia una mossa intelligente, anzi. le carriere durevoli nascono dalla elaborazione di un linguaggio personale, così come un palazzo sarà tanto più stabile quanto più profonde sono le sue fondamneta.
il disco uscirà per la trovarobato, e i produttori saranno - presumibilmente - i mariposa. per fare musica nuova è necessario che ci siano idee fresche: non sono sicuro che mitizzare il passato recente serva alla sperimentazione in musica, italiana o no che sia. il punk ha insegnato a irridere i vecchi e le tradizioni: credo che giorgiocanali non si offenda se iosonouncane farà a meno di lui.
il disco uscirà in autunno per la Trovarobato.
Penitenziagite.
Grandissimo IO SONO UN CANE!!!
:):][:
guarda la discussione è interessante ma non ho molto tempo di risponderti per via dei mille impegni del MI AMI A. (non prenderla come snobismo).
in sostanza io credo che alla base ci sia solo il fatto che sia un demo e che di sicuro con più mezzi, e qualche persona che lavora per lui, otterrà delle cose migliori. Il resto è che se canti in italiano, se citi con le pinne fucile e occhiali di Vianello, se campioni la tromba della sigla della Corrida, o citi Pinocchio, vuol dire che vuoi fare un disco per l'Italia e che parla dell'Italia. Sono dettagli che all'estero non coglierebbero. In vista di questo, con un disco corale che racconta dell'Italia direi che l'intento è comunicare, se vuoi comunicare devi essere comunicativo. Se vuoi fare un gruppo esportabile, che prima o poi inciderà per una label estera per me parti da altri presupposti e fai scelte diverse. Poi certo, è la mia opinione personale.
Caro Sandro, rispetto molto il tuo ruolo ma condivido solo in parte quanto scrivi. Non sono né un fan accanito né mi scalderei per una recensione negativa. Semplicemente, trovo che sia la logica suggerita che il nome evocato facciano a pugni con il progetto di IOSONOUNCANE, e più in generale con quel che accade di buono nella musica da quando esiste il rock.
Credo che nessun musicista debba prefiggersi di parlare a pochi intimi. Tuttavia, esiste una cosa che si chiama sperimentazione: al di fuori dell'Italia (e anche qui, almeno un po') è pratica diffusa e negli anni ha regalato tante sorprese, armoniche e culturali. Quel che mi aspetto da IOSONOUNCANE è che sperimenti talmente tanto e talmente bene da arrivare ad un prodotto che non sia adatto al solo pubblico italiano, ma che possa interessare anche chi non parla italiano e delle tristi vicende della nostra attualità niente sa. Perché noi italiani ascoltiamo musica giapponese e nessun giapponese ascolta rock italiano? Io credo che la ragione è che il rock italiano è terribilmente derivativo e noioso: ci si accontenta di compiacere chi hai attorno raccontandogli il già conosciuto, e ci si dimentica presto di quel che si voleva dire. Ecco il provincialismo.
Questa smania di far quadrare il cerchio, di scegliere sempre il classico e il già detto come metro di compostezza e compiutezza, è davvero una cattiva pratica. Auguro a IOSONOUNCANE di prendere a calci il cerchio finché non abbia assunto il profilo che lui preferisce. Se poi ci sarà spazio per accogliere quante più persone possibili, saremo tutti soddisfatti. Tanto per fare due esempi, ricordo che i Sonic Youth hanno pubblicato Daydream Nation dopo dieci anni di sperimentazioni, e che lo stesso processo di maturazione ha riguardato, più recentemente, gli Animal Collective. Il ragazzo ha 26 anni e non ha pubblicato che un demo. Lasciamolo fare e proviamo ad abituarci noi alla sua musica, piuttosto che pretendere che sia lui ad assecondare la nostra pigrizia.
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