Matka Zen n.3 2001 - Rock, Pop

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A due anni di distanza dal disco d’esordio “Lavorare stanca”, i torinesi Matka escono con il loro secondo lavoro, questo “Zen n.3”, edito ancora una volta dalla concittadina etichetta Toast. La band piemontese dimostra di basare tutta la sua attività sull’energia pura del rock, quello più classico e hard degli anni Sessanta e Settanta, con le chitarre distorte in primo piano e le melodie caratterizzate dai cori frequenti. La preparazione tecnica dei cinque torinesi è indiscutibile, così come la necessità di dare comunque una certa orecchiabilità ai brani. Orecchiabilità che a volte sembra essere troppo melensa e ripetitiva, come nel brano conclusivo, lo stesso che dà il titolo al maxisingle. L’inizio del lavoro è invece stimolante, con quella “Serial killer” a base di riffs che ricordano da vicino la mitica “Paranoid” dei Black Sabbath, presa a modello da chissà quanti musicisti. “Diamante” riporta invece al progressive rock italiano anni Settanta, mentre “Coincidenza” è la traccia più immediata, con uno stile di canto di Roberto Rosso che ricorda quello di Gaetano Curreri degli Stadio. “Come si fa?!” ha un intro tipo Santa Esmeralda, ma poi si evolve verso diversi lidi musicali ed è caratterizzata dalla seconda voce solista ospite di questo disco, la bella e brava Rita Martini, che duetta perfettamente con Roberto Rosso. I Matka, formatisi nel 1996 hanno raccimolato ormai oltre le cento date di concerti dal vivo e dall’ascolto di “Zen n.3” si capisce che la loro dimensione preferita sia quella live. Ma l’obiettivo, come loro stessi affermano, “ è sempre stato quello di diventare miliardari prima dei 30 anni per poi ritirarsi in pensione su un'isola greca.”. Buona fortuna, allora!!

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La recensione Zen n.3 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2001-01-08 00:00:00

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