Meglio dirlo subito: Remo Anzovino, avvocato pordenonese classe 1976, non c'entra nulla con Paolo Conte, nonostante il doppio mestiere coincida. È invece la versione italiana del Gotan Project, senza elettronica e mixata a caterve di riferimenti alle colonne sonore di Ennio Morricone e Nicola Piovani. E non potrebbe essere altrimenti, visto che il Nostro ha nel suo passato, oltre ad altri due album, dieci anni di esperienza come compositore di musiche per la pubblicità, il teatro e, appunto, il cinema, per un totale di 50 produzioni. Non c'è solo la rivisitazione nostalgica e ideal-coloniale del tango, in questo bell'album di Anzovino: c'è anche il suono idealizzato e depurato delle sue radici autentiche del "Buena Vista Social Club". In sostanza, il compositore pordenonese ci fornisce una dozzina di composizioni strumentali fatte ora per ballare ora per suggestionarci: in ogni caso, il fil rouge che le attraversa tutte è la nostalgia per "un sogno così" che si pensa "non ritorni mai più". A volte il gioco riesce con grande classe e raffinatezza ("Due dita", "Metropolitan", "Cammino nella notte"), con risultati straordinariamente simili agli strumentali della molto meno nota Piccola Bottega Baltazar; altre volte si cade un po' nello stucchevole (la title track "Tabù"; "Son"). Poco male: Anzovino è uno bravo, e si sente.
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La recensione Tabù di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2009-03-18 00:00:00
COMMENTI (1)
Grande artista!!!Me lo fece scoprire Bertallot con il suo B-side!!!