Lorenzo Monni è un giovane artista che costruisce suoni complicati e ardimentosi alla pari di un maestro avanguardista. Melodie cupe e intriganti come colonne sonore di film noir, tensioni ossessive da cinematografia horror, che non hanno mai una direzione ben precisa ma intraprendono le più svariate strade della sperimentazione. L'architettura che ne esce fuori è complessa e superba: momenti colti addolciti da pezzi di carillon sbattono contro tormenti kraut e di acido hard rock. La tensione spettrale e l'atmosfera decadente sono personaggi fissi del singolare spettacolo. E poi inserti tribali e di tradizione celtica, semplicità acustiche, introduzioni folk divorate da battiti inquietanti e frullati di strumenti frenetici, intro apolcalittici: free rock con troppe parentesi. L'eccessiva divagazione, infatti, non rende percepibile l'intento dell'autore. Magari prossimamente, qualcosa di meno astratto e indefinito potrebbe davvero far risaltare la sua bravura in pieno.
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La recensione Debris di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2009-09-02 00:00:00
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