Se nei booklet dei dischi ci fossero indicazioni precise su quando, esattamente, sarebbe meglio ascoltarne la musica contenuta, sul retro della cassetta di His Clancyness ci sarebbe scritto a caratteri cubitali: a notte fonda. Perché le otto minute composizioni che si sfilacciano una dopo l'altra in "Hissometer Cassette" sono fatte della stessa pasta dei sogni che non si ricordano più, ridotti a brandelli da ricordi sbiaditi e della nebbiolina che copre tutti i nostri sonni, tra cuscini e lenzuola stropicciate. Riverberi ed echi si stendono algidi e lenti su loop e chitarre, mentre Clancy canta in modo elegantemente dimesso di tutte le confessioni che sarebbero lecite a chiunque dopo mezzanotte, e ci convince (ancora una volta) che quando c'è di mezzo lui si è sempre paghi e assieme eccitati quando una canzone finisce: tratteggia accordi leggeri e marcette pop, poi le dilatata come acquerelli, le disperde nell'aria e racchiude tutto nel formato demodé della cassetta, con uno stile che fa venir voglia di fare riverenze.
E se state pensando che produrre cassette nel duemilaenove sia solo un capriccio, bene: questo mi pare un ottimo motivo per cedere, per una volta, alla tentazione.
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