Pivirama
In my mind 2009 - Rock, Indie, Alternativo

In my mind

Quante facce hanno i Pivirama? Una. Quella di Raffaella Daino, che da anni porta avanti il progetto sostanzialmente da sola. Centomila. Quelle delle difficoltà che hanno portato alla pubblicazione del nuovo lavoro solo cinque anni dopo l'ultimo "Cosa sembra". Post-rock, psichedelia, indie e beat elettronici. Il disco sta lì, in bilico tra rabbia frustrata ed introspezione. Pieno di esplosioni distorte alternate a vorticose frenate che rallentano ritmi e percezioni. Il tutto si gioca sostanzialmente sulle chitarre che, quando si divincolano dai riff dalle venature grunge, spaziano tra effetti ed arpeggi d'atmosfera, così come si è giocato con la voce effettandola a più riprese. L'elettronica, la vera novità di quest'album, sembra mantenersi sullo sfondo, a smussare e riempire angoli ma, quando si impone all'ascolto, non sempre lo fa con risultati esaltanti.

"I Love U", "Love Affair", "Lost" e la visionaria title-track sono pugni e carezze: rendono vario questo disco, a tratti rarefatto, a tratti decisamente aggressivo. "Toxic Girl" sembra un esperimento rischioso che unisce Jane's Addiction e Blonde Redhead, non convince appieno. C'è da dire che la produzione non pare eccelsa, voce e strumenti sembrano spesso poggiarsi su due piani troppo distanti trasmettendo una sensazione di separazione che va a limitare l'impatto del disco nel suo complesso. Una maggior cura negli equilibri dei suoni avrebbe dato la possibilità al progetto Pivirama di far vedere tutta la propria luce. Una luce che si affaccia a risvegliare la nostra curiosità, ma che non abbaglia veramente.

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