Gli emiliani Division Syphon si addossano l'ardua e doverosa impresa di portare avanti, parole loro, "una guerra di resistenza contro il nulla che avanza nel mondo giovanile emiliano"; e per farlo sfornano il loro manifesto musicale che chiamano "We take it atomika", lamento generazionale con una tutt'altro che celata ispirazione ai loro conterranei CCCP, sia negli intenti filo-sovietici che nelle liriche.
Chitarre tirate e cantato con una virata decisamente malinconica rispetto a quello di Giovanni Lindo Ferretti, accorato ma a volte anche un po' lagnoso, urlano temi mai attuali quanto oggi quali Italia inesistente e vita insofferente, passando anche per richiami all'attenzione generale di "Reggio Emilia non è più la stessa" fino ai latrati nichilistici tra mancanza di voglia di vivere, debolezza e instabilità umana dei brani successivi.
Diciamo che il punto di partenza è ben fissato e consapevole, e che per sapere dove si vuole arrivare bisogna avere le idee chiare fin dall'inizio. In questo caso però i nulla da combattere sono tanti, primo tra tutti quello in cui rischiano di cadere una marea di band dopo averci provato, perché stare a galla non è sempre facile neanche quando si sa nuotare, specialmente se c'è il peso del già-sentito-però-peggio che ti tira sotto.
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La recensione We take it Atomika! di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2010-11-18 00:00:00
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