Il veronese Joyello, militante di lunga data della scena underground italiana ed attualmente facente parte del progetto folk Peluqeria Hernandez, qui si dedica ad una sperimentazione elettronica sfociante nell'ambient e nell'industrial. Subito all'inizio voci filtrate ed echi di silenziose ed enigmatiche liturgie nello stile cerimoniale dei Current 93 prima maniera. "Enophilia" e "At the Beginning" sono due pezzi tra classico e concreto che non possono che far riferimento alle introspezioni celebrali di Brian Eno. Nell'accoppiata "Futurista Riformista" e "Our house has strong walls" il nostro evoca paesaggi liberi e allucinati, sospensioni mistiche e scenari barocchi come hanno saputo proporre a cavallo tra '80 e '90 i Legendary Pink Dots. Il suono non collassa mai nel noise fine a se stesso. Joyello è un manipolatore di suoni assurdi e claustrofobici, un dadaista, un seguace contemporaneo di Pierre Schaeffer e Luigi Russolo, come già lo era stato Nurse With Wound negli anni 80. Anche se non tutto fila sempre liscio e qualcosa poteva essere tagliato o meglio limato, vanno in ogni caso i miei complimenti per la perseveranza e l'abnegazione nel proporre una musica così fuori degli schemi.
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La recensione 2' di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2009-06-01 00:00:00
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