Due santità dell'underground italiano si mettono insieme e danno vita a The Shipwreck Bag Show. Le due menti in questione sono il chitarrista Xabier Iriondo e il batterista Roberto Bertacchini. Mi viene subito in mente che questo disco si pone come una delle migliori, e più ispirate cose, partorite dall'Iriondo post Afterhours e post A Short Apnea.
Ed è tutto uno stopparsi, un gracchiare agro/dolce, un mescolare ricordi di blues marciti al sole, di un rozzo noise spezzato e distrutto. "Scoppia" è l'inno giusto per il dopo bomba, Roberto declama ("parrocchiani dove siete ora, continuiamo tutto, le nostre vite... è l'unica forma, è l'unica forma... permesso, permesso. Prima di tutto!") con la sua voce fracassata e ululante e sotto Xabier con riff pungenti e rumorosi. Altro moloch è "Tuamare", dove un'improvvisata litania per voce e strumento a corda si fonde e trasforma in un pesante stoner in stile Om. Il finale è tutto per una struggente nenia di origine popolare per strumenti a fiato e ritmiche sempre sfasciate. Primitivo
---
La recensione S/t di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2009-05-06 00:00:00
COMMENTI