Tanto per cominciare, la cronaca. I Belladonna sono una band romana che ha conosciuto un successo piuttosto incredibile partendo dall'autoproduzione e dal proprio Myspace, tanto da arrivare a giocarsela ai Grammy Awards ed a registrare e suonare negli States con placet della stampa d'alto bordo. Look dark, fonti di ispirazione accreditate poeti e scrittori come Poe e Lovecraft, bella presenza, insomma un curriculum da fare invidia ai più.
Data la fama, era capitato anche a me di incrociarli in passato, ma poco impressionato dalla proposta li avevo archiviati in fretta e furia. E la stessa cosa succederà a questo "The noir album". Il perché è presto detto. Il disco è realizzato a dovere, la band c'è e la voce di Luana fa perfettamente il suo dovere. Anche il materiale scorre tranquillo, senza lode né infamia. Il punto è che il rock proposto dalla band è di una linearità preoccupante, un prodotto assolutamente commerciale che con le giuste correzioni di stile e contenuti potrebbe anche essere una proposta giovane di Sanremo. Per carità, la cosa in sé sarebbe di poco conto se i pezzi fossero trascinanti e contagiosi, ma in realtà il tutto si mantiene accuratamente nella media, al più piacevolmente radiofonico ("Lust never sleeps"), al limite tediosamente innocuo. La vantata atmosfera erotica e dark è probabilmente un'esagerazione. In confronto i Lacuna Coil, altra band italiana vagamente dark con voce femminile e grande successo internazionale cui vengono spesso forse impropriamente accostati, sono degli innovatori.
Un disco realizzato a dovere ma che non mi sento di consigliare.
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La recensione The Noir Album di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2009-06-11 00:00:00
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