Capita talvolta di trovarsi di fronte a situazioni strane e paradossali. Succede anche nelle recensioni, ed è questo il caso. Imbattersi in un disco notevole ma del genere sbagliato, inadeguato, non compatibile con il talento. E' il caso degli Irony of Faith.
"Warmer Colors Warmer Sky" si presenta come un disco promettente, ma assortito nel peggiore dei modi, ricco di sonorità affascinanti, frutto di una produzione eccelsa, pieno di soluzioni stilistiche interessanti. Ma puntualmente ad ogni brano emerge inesorabilmente un problema: l'inadeguatezza e l'assurda somma di sonorità differenti. Per dirla in parole povere: si inguaia da solo. Un intro stupendo rovinato da schitarrarate assurde, momenti tendenti al sublime vandalizzati con trovate fuori luogo e fuori senso. "Irony of Faith" può essere tradotto con l'italiano "ironia del destino", quasi fosse un corollario di ciò che troviamo plasmato nel disco. Il paradosso dei due dischi in uno: l'uno eccelso, l'altro pessimo.
Destino significa anche decidere tra due strade in un bivio. Disse Robert de Niro non tanto tempo fa: il talento è nelle scelte.
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La recensione Warmer Colors Warmer Sky di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2010-02-23 00:00:00
COMMENTI (1)
bella recensione, utile. grazie, ne faremo tesoro
L'unica cosa è che Irony of Faith significa "ironia delle fede", ma in un certo senso resta l'idea del corollario :)
mic - IoF