Malaerba promo 2001 - Rock, Grunge, Crossover

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Dopo due anni di intensa attività e presenze (con buoni piazzamenti finali) a manifestazioni come "Brico Sound" e "Altisuoni 2000", una serie di titoli che promettono molto per il futuro dei Malaerba. Dalla produzione affidata al produttore Molecola (già guida di Max Gazzè, Santo Niente e Lou X) nasce una track list di tutto rispetto che fa pensare a numerose influenze post-grunge in perfetto stile Seattle.

Un mix di chitarre alle Soundgarden e una voce che rincorre tonalità alla Pearl Jam (e scomodare tali sacre figure per una recensione non è poca cosa), danno al demo del gruppo di Pescara una carica energetica degna di una cassetta da mettere in macchina. Nell'arco di sei pezzi, si trova di tutto, dal rock lanciato di "Disordine", dove le due chitarre si inseguono per oltre quattro minuti tra sonorità funk e riff azzeccati, alla ballata di tutto rispetto di "Fragile", dove ancora una volta l'arpeggio delle due chitarre si sposa alla perfezione con la voce di Marcello Natarelli.

Con "Nuvole", forse il brano più orecchiabile delle sei tracce, il ritmo si calma giusto il tempo di una breve introduzione che però finisce presto, lasciando ancora spazio ad un sound veloce e piacevole, mai portato all'eccesso, e ad una chitarra in alcuni tratti vagamente ligabueiana, forse anche troppo, che però si riscatta nella coda. Un neo nell'arco di sei tracce doveva però pur esserci: l'introduzione a "Il piacere che c'è", slegata dal resto del lavoro e che lascia perlomeno dubbiosi sul giudizio, l'intro viene poi anche riproposto con leit- motiv per buona parte del pezzo senza però mai inserirvisi e creando uno stacco probabilmente troppo audace. Un brano di oltre cinque minuti e venti che potrebbe fare a meno di un introduzione poco riuscita. Con "Ruggine" si cambia ancora tornando al suono 'sporco' e vagamente wave delle prime due tracce.

La palma personale per il miglior pezzo va comunque a "Punti deboli", un misto di tutti i tratti positivi dei pezzi precedenti, e in questo caso con stacchi di chitarra (più o meno distorta) e batteria decisamente pregiati. L'inizio di "Fragile", dal vago ricordo R.E.M., unisce ancora una volta un utilizzo ponderato del mezzo elettrico-elettronico con la voce che lega il tutto in un insieme apprezzabile.

Un cd dal carattere forte, che dice quello che deve dire in modo diretto senza farsi attendere. Un buon lavoro, che si inserisce in un campo musicale affollatissimo ma che ancora sforna, come in questo caso, un lavoro degno d'essere acquistato senza tanti ripensamenti.

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La recensione promo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2001-01-22 00:00:00

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