I Granprogetto escono fuori quasi dal nulla. L'unica cosa che si sa di loro è che nascono dallo scioglimento, nel 2006, dei La Camera Migliore e da quel dì hanno continuato a suonare e scrivere musica in Toscana. Allo stesso modo, ad ascoltare il loro primo album si ha la sensazione che sia venuto dal nulla. Mille influenze (dai Cream ai Grizzly Bear, ai Motorpsycho, ai Perturbazione e la scuola cantautoriale romana) ma nessuna rintracciabile chiaramente, mille direzioni ma nessuna presa con decisione. Lungi dall'essere un difetto, questo primo album scorre liscio liscio in un pop in italiano che racconta e intrattiene con decine di sfumature e umori mai banali, testi narrativi al punto giusto e belle melodie.
"Arrivare o arrivarci" è talmente lieve che sembra profumata, "Parti ma resti nella comunità europea" è la marcetta dal sapore romantico che tutti vorrebbero scrivere una volta nella vita, mentre "Un esperimento" è canzone pop da manuale. Poi, per dirla con loro parole, le canzoni dei Granprogetto parlano di temi cari ai tre componenti, come "tempo, incontri, cucina, controllo, riposo, amore subaqueo". Mi sembra ci sia tutto, no?
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La recensione S/t di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2009-06-16 00:00:00
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