"Provincia cronica" è un disco difficile da inquadrare. Inizia con un pop-rock piuttosto stantio, per poi procedere verso un'ibridazione con suoni e canoni di musica tradizionale, senza disdegnare il liscio. Di base, la scuola cantautorale emiliana e milanese e la recente lezione di Davide Van De Sfroos, con un cantato che mescola Tricarico e Gianni Morandi. Insomma, siamo in un terreno indistinto, senza dubbio folk, ma con molti punti interrogativi. La sensazione principale è di un lavoro popolare nel senso più largo del termine, per ispirazione e pubblico da raggiungere: stilemi diversi ma ugualmente basici a formare un suono che vuole essere allo stesso tempo tradizionale e pop, da "Festa in piazza" e da "Festa dell'Unità", senza troppe menate intellettuali ma con una radice onesta. Questi, in apparenza, gli obiettivi. I risultati però sono altra cosa: se il progetto può incuriosire e certo non manca di aspetti d'originalità, il prodotto finale risente di un certo disordine e di una tendenza alla banalizzazione. Il calderone di stimoli e ispirazioni fatica a trovare una compiutezza interna e soprattutto non ha un valido contraltare nei testi, fermi a un cantautorato spicciolo e con troppe poche pretese. L'idea di base, al contrario, è ambiziosa e stimolante: alcuni miglioramenti strutturali possono bastare per dare una svolta al progetto, in direzione di una via diversa al folk cantautorale.
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La recensione Provincia Cronica di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2010-02-26 00:00:00
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