John Mario Embarcadero 2008 - Cantautoriale, Pop, Folk

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Decisamente ottimo il lavoro di John Mario. Un equilibrio pressoché perfetto tra semplicità e ricchezza. Un disco cantautoriale, ma anche rock; testi intelligenti installati su potenziali hit pop; suoni indie e al tempo stesso folk; arrangiamenti moderni e sonorità country. Tutto rientra in questo bel disco di dieci tracce in cui il cantante veronese, supportato da una band decisamente in grado di suonare, dà molto.

Dà molto all'ascoltatore, in primo luogo grazie alle liriche azzeccate, che parlano un linguaggio semplice e che non sono scritte tanto per usare la voce: sono vere, sentite. Dà molto in termini di suoni e arrangiamenti, mai banali, mai debordanti. E dà molto anche in termini di emozioni e riflessione. Perché "quello che conta è essere naturale e calmo, come un fiume che sfocia nel mare", e John Mario sembra saperlo bene.

I pezzi non sono mai troppo lunghi, e non mancano i brani ben riusciti. Tipo "Questa notte è luce", che in partenza non sembra niente di che, ma poi si rivela molto più geniale del previsto, con ondate di suoni inquinanti che graffiano la superficie del pezzo e sfociano poi in parti apertissime e solari. Soluzione abbastanza scanzonata e psichedelica da essere degna dei lavori solisti di Syd Barrett. O "Davanti al camino": filosofia oraziana declinata con chitarre arpeggianti, e con una voce a tratti straniante che si rivela molto efficace. "Saremo veloci e leggeri come vecchi lavori di Calvino". Questa è sicuramente una verità. Andando avanti nell'ascolto, "È venerdì" vale come l'esempio perfetto di quanto, almeno per John Mario, orecchiabilità non significhi necessariamente stupidità: gli arrangiamenti sono curati e il testo è intelligente, per un pezzo che potrebbe tranquillamente passare in radio, e per più volte al giorno. Da ascoltare assolutamente anche "Embarcadero", che parte un po' in sordina, ma si rivela poi una bella canzone rock ottimamente suonata, moderna e graffiante, che esprime poetici sentimenti panici su suoni indie.

Insomma, decisamente una bella sorpresa, un disco autorevole che non può che arricchire il curriculum già molto interessante del veronese.

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La recensione Embarcadero di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2009-10-30 00:00:00

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