Questo disco è prevedibile in ogni sua molecola: dopo trenta secondi credi di aver già capito come andrà a finire e all'inizio del secondo brano trovi conferma per le tue convinzioni. Certo, ci sono decine di dischi davvero splendidi che nella loro interezza si sviluppano seguendo lo stesso suono per tutta la loro durata. Il punto è che gli album accomunati da questa caratteristica colpiscono quando il collante che esce dai bordi è qualcosa di imprevisto o di imprevedibile. Assistiamo impassibili osservando l'ennesima goccia che va a cadere nella ripetitività di un mare calmo e liscio dove le onde che si infrangono sull'acqua mutandone la forma sembrano la leggenda di un'età dell'oro che non tornerà mai più.
La carcassa del pop-punk gettata senza riguardo in una fossa comune che sa di marcio. Sonorità di matrice yankee fresche come fiori di plastica. Il cadavere di un genere musicale violentato e lasciato in decomposizione dagli anni 90 qui viene riesumato senza nessun funerale o celebrazione in grande stile. Testi abbastanza disarmanti sull'urgenza di andare-avanti-guardandosi-indietro-ma-non-troppo, la parola "time" è usata fino al parossismo. Mentre le canzoni di "Leaving Home" scorrono mi vengono in mente i Lagwagon meno ispirati che hanno preso in prestito le corde vocali di Matt Pryor dei Get Up Kids, penso alle ultime delusioni dei Millencolin e non è azzardato accostare a tutto ciò le canzoni dei Finley che il tubo catodico vomita senza pietà sui pomeriggi di troppa gente. Melassa punk rock molto ben confezionata per masse che escono dal liceo quando suona la campanella.
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La recensione Leaving Home di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2009-11-04 00:00:00
COMMENTI (2)
giusto sarebbe parlare di una next big thing?
mh. non credo.
quello che vorrei capire: dobbiamo parlare della confezione o del contenuto? No, perchè anche lo scarico del cesso ripreso per bene e diffuso con un dolby 5.1 può essere esaltante dal punto di vista tecnico.
E sia ben chiaro: NON voglio paragonare il gruppo in questione con lo scarico del cesso.
Non mi sembra giusto stroncarli così. Dalle canzoni in streaming sento che è un disco ben registrato e con buone melodie sia vocali che con le chitarre. L'originalità non è mai stata il forte del pop punk, nè del punk in genere. però sto disco suona abbasntanza bene, è innegabile.