Giardini di Mirò Rise and fall of academic drifting 2001 - Sperimentale

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Lo ammetto: questo disco mi ha letteralmente folgorato! E’ da ormai quattro giorni che assorbo le ‘good vibrations’ e ogni volta che lo riascolto traggo energia positiva, pur se le atmosfere che caratterizzano il lavoro sono decisamente malinconiche. Ma la malinconia dei Giardini di Mirò è assolutamente coinvolgente, ideale per queste giornate invernali, ombrose, in cui la sensazione del ‘grigio’ sembra materializzarsi ascoltando il cd e guardando fuori attraverso la finestra.

“Rise and fall of academic drifting” è il debutto del sestetto reggiano sulla lunga distanza, dopo aver realizzato ep e singoli usciti per le varie etichette di mezza Europa. Stavolta, però, è la Homesleep a pubblicare il disco, come se servisse un marchio di garanzia per un album del genere. Infatti l’acquisto del cd è un obbligo per chiunque ami la buona musica, a prescindere dai generi di preferenza; certo la band potrebbe essere facilmente inquadrata, e liquidata, nel filone del post-rock, ma questi 8 pezzi servono a ribadire che l’etichetta calza loro, ancora una volta, molto stretta.

Le trame sonore contenute nei solchi dimostrano che si può veramente competere con gli altisonanti nomi (più per la stampa specializzata in realtà, che per il pubblico) d’Oltreoceano e d’Oltremanica. Quindi finché non ci convinceremo che occorre considerare un disco del genere un vero e proprio capolavoro fuori e dentro i patri confini, sarà difficile poter risollevare le sorti della nostra musica. Non è naturalmente questa la sede per parlarne, ma è ovvio che l’occasione è troppo ghiotta per non dirne bene, anzi benissimo, di questo lp e riflettere su alcune situazioni che al sottoscritto sembrano paradossali.

La musica, comunque, rimane il punto centrale dell’album in questione, e ciò mi rende felice. 8 tracce in totale per disegnare splendidi affreschi musicali in cui le chitarre di Jukka e Corrado si incastrano a meraviglia con il resto (ovvero violini, trombe, piano, basso e batteria) dando vita a composizioni sopraffine. Personalmente considero “Pet life saver” e “The beauty tape rider” le canzoni più belle dell’intero lavoro, ma al contempo faccio fatica a trovare punti deboli nelle altre.

Mi sembra chiaro, a questo punto, che l’acquisto da parte vostra sia o-b-b-l-i-g-a-t-o-r-i-o! Anche perché se “Rise and fall of academic drifting” si candida già per il sottoscritto ad essere uno dei migliori dischi del 2001, le premesse per comprarlo penso ci siano tutte.

Non mi rimane che augurarvi buon ascolto…

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La recensione Rise and fall of academic drifting di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2001-01-28 00:00:00

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